Il popolare conduttore insieme al fido Kumash durante l’esperienza sul treno storico di Porrettana Express
Questo viaggio de “Il Provinciale” alla scoperta di Pistoia inizia in compagnia del mio caro amico Tinto, pistoiese d.o.c., nella meravigliosa cornice di Piazza del Duomo per scoprire un luogo magico, con una storia tutta da raccontare, una città e una provincia caratterizzate dal verde dei vivai e della montagna, da un turismo lento e discreto, da uno stile di vita in linea con i ritmi della natura e quindi a misura d’uomo: una destinazione particolare, al di fuori degli schemi, dove scoprire straordinari tesori e ricchezze poco conosciuti, prodotti ed eccellenze di altissima qualità e paesaggi unici. Fondamentale per la città, la sua economia e i suoi abitanti è senza dubbio il vivaismo, che affonda le sue radici nella seconda metà dell’Ottocento, con i primi piccoli spazi coltivati a piante ornamentali all’interno delle mura urbane. Oggi i vivai di Pistoia sono circa 2000, altamente specializzati nella produzione di piante ornamentali da esterni, per il verde pubblico e privato. Il loro lavoro nel tempo è riuscito a far diventare la città l’indiscussa “capitale europea dei vivai”, con le piante pistoiesi che da tanti anni colorano di verde oltre 60 Paesi nel mondo rappresentando perfettamente l’unicità e la tipicità di Pistoia, percepibili, oltre che dalla vasta produzione green esportata in tutto il mondo, anche dal fatto che il centro storico della città – veramente splendido – non è stato assolutamente toccato dall’avanzare della periferia. Questo grazie soprattutto al volere dei pistoiesi, che nel tempo invece di coltivare i propri spazi con il cemento hanno scelto il verde di olivi, viti, rose e piante varie, mettendo la propria città al centro di una cintura verde ai piedi delle montagne.
Tinto e Federico in compagnia di Fabrizio Tesi, legale rappresentante di Giorgio Tesi Group
Proprio le montagne, che circondano – quasi avvolgendola in un abbraccio – la piana dove sorge la città, rappresentano davvero un microcosmo da valorizzare e il metodo migliore per scoprirla e viverla è il “Porrettana Express”, il treno storico che salendo lentamente sulla ferrovia transappenninica ci permette di apprezzare la montagna in ogni sua piccola sfumatura attraversando gallerie, percorrendo viadotti su un binario che si arrotola su se stesso, con dei tornanti, con delle curve e controcurve che fanno traballare il viaggiatore, ma allo stesso tempo lo portano a immergersi in una dimensione unica.- Arrivati sulla Montagna Pistoiese, scendendo dal treno alla stazione di Pracchia, siamo andati alla scoperta di alcune sue peculiarità partendo da un interessante polo dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, quello del ghiaccio a Le Piastre – paese famoso per il Campionato Italiano della Bugia -, dove insieme all’artista locale e memoria storica del luogo Leonardo Begliomini, abbiamo visitato la Ghiacciaia della Madonnina, per proseguire alla scoperta dell’Oasi Dynamo, una riserva naturale affiliata al WWF situata a 1000 metri di altezza nel territorio del Comune di San Marcello Piteglio che oggi rappresenta un virtuoso modello di sostenibilità ed un esempio di perfetta sinergia tra conservazione, agricoltura tradizionale e rispetto per l’ambiente e dove vivono indisturbati tanti animali.
“Il Provinciale” arriva a Pracchia
Questo viaggio è proseguito poi in direzione del paese di Orsigna – dove non si passa ma si deve venire apposta – situato in una selvaggia valle laterale del fiume Reno a cavallo con il confine con l’ Emilia Romagna. Qui abbiamo incontrato Folco Terzani, figlio dell’indimenticato Tiziano. Un incontro intenso, particolare, avvenuto nei pressi del celebre “albero con gli occhi” durante il quale alla mia domanda sul perché pur visitando il mondo alla ricerca di luoghi profondi che abbiano una relazione intensa con tutto il creato, alla fine tornasse sempre qui mi ha risposto con queste parole: “Perché alla fine, ogni posto è uguale sotto il sole, se abbiamo lo stesso Sole, la stessa Luna è la stessa, la Natura, la Terra. Non importa in che Paese sei, no? E qui, in fondo sembra strano, ma è selvatica, la Natura, non c’è bisogno di andare in Amazzonia, quindi c’è, uno ci va, la vede. Poi vede che c’è anche qui. Perché io ho sempre pensato invece che l’equilibrio, l’armonia tra essere umano e natura sia da ricercare proprio perché ci siamo, ci stai dentro” Viaggiare con il cuore aperto. E questo il segreto per comprendere il mondo? Così lungo il tracciato del Porrettana Express ho incontrato una montagna capace di trasformarsi agli occhi di chi la osserva in Patagonia, in Himalaya e in altri luoghi dell’anima. Un territorio che sembra dimenticato da Dio e dagli uomini. Ma che regala storie sorprendenti, dove la realtà e la fantasia si confondono e dove si nascondono piccoli frammenti di luce. Una terra di ultima magia, come diceva Tiziano Terzani…
Un incontro intenso, particolare, avvenuto nei pressi del celebre “albero con gli occhi” è stato quello che Federico e la sua troupe hanno avuto con Folco Terzani, figlio dell’indimenticato Tiziano
Testo Federico Quaranta
Foto Nicolò Begliomini