Due scatti storici della mitica Fap, un servizio fondamentale per la montagna pistoiese.
17 chilometri romantici, davvero d’altri tempi, che probabilmente oggi se riproposti potrebbero servire come mezzo alternativo per rilanciare la Montagna Pistoiese. Sono immagini in bianco e nero, eppure il fascino che ha esercitato la FAP, Ferrovia Alto Pistoiese, è sempre intatto.
Nonostante i soli 40 anni di attività (30 per il tratto San Marcello-Mammiano), la nostalgia ed i ricordi dei più anziani della montagna è sempre nei racconti di tutti. Un servizio per l’epoca molto efficiente, quando ancora il trasporto su gomma non era esasperato come oggi, e che serviva per collegare la città e la pianura con la montagna.
Perché bastava scendere dalla ancora più servita Porrettana proprio a Pracchia, uscire dalla stazione ed accomodarsi sul “trenino”. Un progetto approvato nel 1915 con la prima corsa che invece ci fu quasi dieci anni dopo. A quell’epoca la Porrettana era l’unico varco appenninico ferroviario e quindi la ferrovia ebbe davvero un grande sviluppo visto che si calcolano nella sua attività qualcosa come quasi 17 milioni di passeggeri.
Era un modo per collegare la parte più alta dell’appennino pistoiese: partendo da Pracchia, si arrivava a Pontepetri per poi salire a Campo Tizzoro accanto alla Smi e poi la parte più impervia verso Maresca, il passaggio da Gavinana e l’approdo nel capoluogo, San Marcello Pistoiese. Da lì poi la ferrovia proseguiva ancora per qualche chilometro fino all’inizio dell’abitato di Mammiano.
L’ultima corsa è risalente al 30 settembre 1965 e quindi proprio in questi giorni si festeggia il 50° anniversario di quel giorno. Negli anni, poi, a più riprese è stata riproposta la volontà di poter aprire una discussione sulla sua eventuale riapertura, anche se oramai le strutture usate all’epoca sono diventate parte fondante dell’assetto viario montano.
Pistoia Com’era è un gruppo nato su Facebook per far conoscere, anche ai più giovani, soprattutto attraverso le fotografie le meraviglie della nostra città e come Pistoia è cambiata da fine Ottocento ad oggi. Ogni giorno sempre spunti nuovi mettendo in evidenza una Pistoia che non esiste più: non una operazione-nostalgia, ma semplicemente valorizzare quello che Pistoia è stata. E’ così che è nata la collaborazione fra il gruppo e Discover Pistoia.