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Studiare e tutelare la biodiversità

Oasi Dynamo si trova nel cuore dell’Appennino pistoiese, compresa nei comuni di San Marcello Pistoiese e Piteglio, immersa tra faggete ed antichi castagneti che lasciano poi spazio, alle quote più alte, ad ampie praterie.

Meta di escursioni e luogo ideale per svolgere numerose attività in mezzo alla natura, l’Oasi rappresenta una delle poche aree appenniniche in cui sono attuate ancora forme tradizionali di gestione agro-silvo-pastorale, con attività di allevamento equino, bovino e suino, e tagli forestali secondo un preciso piano di assestamento.

La gestione antropica, risulta essere un elemento di estrema importanza nel paesaggio e soprattutto nella sua frammentazione, che, nel caso di una corretta ed attenta gestione, favorisce tutti quei fattori che portano ad un incremento della biodiversità.

Sin dai primi anni di gestione sono stati svolti, all’interno di Oasi Dynamo, una serie di studi che hanno permesso di mantenere costantemente monitorate quelle criticità e quegli aspetti di interesse naturalistico che caratterizzano questo territorio. Grazie a questi, è stato evidenziato, con certezza, la presenza, all’interno dell’area, di numerose specie di avifauna nidificante ed il passaggio e la sosta di molte specie svernanti di notevole interesse biogeografico e/o conservazionistico.

Per questo nel 2015 Oasi Dynamo, attraverso la collaborazione con l’associazione Unifauna, ha aderito al progetto MonITRing proposto da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), realizzando una stazione di inanellamento presso il Podere Nappo. La nuova stazione, costituita da 180 metri di reti appositamente montate e realizzate per il monitoraggio e da un centro per la raccolta dei dati, ha contribuito ad individuare le specie di uccelli presenti nel territorio ed ha permesso di registrare una grande quantità di informazioni relative alla biodiversità delle nostre montagne.
Un anno di attività presso il podere Nappo ha consentito, attraverso i metodi di campionamento, di arrivare a conoscere la presenza della componente avifaunistica presente nell’area ed ha permesso di studiarne la variazione intrannuale.

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Cincia bigia; inanellamento di un tordo bottaccio.

Nonostante non siano state registrate catture abbondanti ai fini di precise elaborazioni statistiche che mostrino l’abbondanza delle specie presenti, un primo approccio con questi dati ha confermato una situazione ambientale ed ecologica ricca di biodiversità avifaunistica. Sia durante le epoche di migrazione, primaverile ed autunnale, ma soprattutto durante i mesi riproduttivi, l’area sottoposta ad indagine ha mostrato la presenza di specie comuni e con stato di conservazione favorevole in tutt’Europa, ma anche di altre la cui conservazione è legata al benessere ambientale. È il caso dell’Averla Piccola (Lanius collurio), specie in declino moderato a livello Europeo, con trend negativi in molti Paesi. Considerando che la specie ha risentito delle trasformazioni agricole in senso intensivo e della conseguente riduzione delle prede, nonché della perdita di habitat per la nidificazione, la buona presenza di soggetti nidificanti caratterizza fortemente l’Oasi dal punto di vista ecologico ad ambientale.

Visti i risultati ottenuti da questo primo anno di studio, Oasi Dynamo ed Unifauna, grazie anche al contributo e alla collaborazione dell’Università degli studi di Firenze, della Provincia di Pistoia, dell’ATC 16 e della Confederazione Cacciatori Toscani, hanno deciso di continuare il lavoro anche nel corso del 2016 e di realizzare il centro ornitologico Oasi Dynamo, il primo nel territorio dell’Appennino pistoiese, con l’obiettivo di intraprendere negli anni un lavoro puntuale e meticoloso, realizzato con metodologie che rendano i risultati compatibili con altre realtà gestionali e scientifiche nazionali ed estere. Questo consentirà di raccogliere i dati necessari a mantenere un monitoraggio costante di tutte le specie presenti all’interno del territorio con particolare attenzione alla specie Averla Piccola, al fine di sviluppare diverse considerazioni circa la gestione ecologica dei territori scelti per la riproduzione di questa specie estremamente sensibile. Inoltre sarà possibile orientare l’eco-turismo basato sugli uccelli verso le fasi stagionali caratterizzate da massima ricchezza di specie o abbondanza di individui, ai fini di far partecipare la società alle attività di lavoro e di sensibilizzarla alla buona gestione della componente ambientale ed ecologica.

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