L’individualismo mostra pregi a lungo termine. Noi italiani siamo maestri in questo, nel bene e nel male, purtroppo. «La vita è troppo breve per realizzare i sogni degli altri» affermò Oscar Wilde, ma basta spenderla al meglio e si può allungare, per poi condividere e fare bene insieme, aggiungo io.L’individualismo crea urgenze creative straordinarie, è indubbio. Quando, però, il pensiero è condiviso da alcuni o molti individui? Beh, allora, ci si ritrova, facilmente, uniti e contenti, privi del senso di fatica, e, soprattutto, di timori.
Si è inarrestabili quando il lavoro è rappresentativo del «costruire, sapere, lavorare nella pace», questo si legge in un pregevole affresco, del toscano Galileo Chini, che operò nella Bella Epoque anche a Montecatini.
È nella pace che i pregi dell’individualismo possono creare forme di straordinaria, collaborativa costruzione.
Ne è testimonianza l’impegno costante della Giorgio Tesi Group sul territorio pistoiese (e non solo), di cui NATURART è, ormai indiscutibilmente, l’espressione comunicativa e legante ideale, di un sentire, produrre e progettare della gente che sta nella provincia, che ci sia nata, oppure ci sia arrivata da altri luoghi e voglia metter radici.
Chi, come me, vanta esperienza, a causa del trascorrere degli anni, conosce molto bene i pregi della pace e quanto sia indispensabile per riuscire a vedere anche oltre il proprio vessillo.
L’economia verde o “green economy”, che racchiude in un nome tante speranze, della possibile evoluzione lavorativa e progettuale di buona parte dell’Europa e del mondo, era già una realtà per Pistoia, molti anni prima che le si attribuisse una definizione precisa e subito comprensibile.
E far di esperienza virtù non è sempre di tutti. Aiutare gli altri davvero, con onestà per il bene comune, è furbizia rara. Si sta meglio dove il benessere è diffuso, dove si agevola la creatività, si rispettano e onorano gli artisti, non si esclude nessuno. E straordinari sono i ritorni: vantiamo campioni sportivi con ogni tipo di abilità. Vantiamo azioni imprenditoriali di recupero del patrimonio artistico. Manteniamo il pregio di ciò che va rispettato e proposto per quello che realmente vale.
Che siano le piante, l’olio “bono” oppure Pinocchio, con il suo profondo immutato valore educativo, qui non si svende nulla. Anzi gli si rende merito.
Volentieri, confesso, mi dilungherei nell’ammirazione personale che nutro per l’arte pistoiese, che in questo nono numero della rivista si offre quasi palpabile e in molteplici sfaccettature: da quella teatrale alle produzioni di pregio. Lascio al lettore il piacere della scoperta, pagina dopo pagina, da Jorio Vivarelli che gettò semi di conoscenza, instillando la passione in eccellenti, allora, allievi e, oggi, straordinari maestri, ai rappresentanti della pistoiesità pittorica nella pop art e non solo, fino alle più giovani promesse.
Nessuna parola, anche la più dotta e pensata, però, ha l’assoluta capacità di descrivere al meglio l’emozione individuale percepita e sarà, come sempre, NATURART a dialogare direttamente con voi.
Luciano Corsini
Direttore Responsabile – Managing Editor
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