Forse è perché scrivo queste poche righe in treno, guardando il paesaggio che scorre al di là del finestrino, ma penso a NATURART come a una esperienza esportabile. Perugia appollaiata sulla collina è ormai alle spalle e si succedono, sotto i miei occhi, il Lago Trasimeno, Cortona, Castiglion Fiorentino, Arezzo. Che bel Paese l’Italia! Eppure, in questo Paese, quante NATURART esistono? Per ora non ne ho incontrata neppure una, a parte la nostra, e ciò fa pensare, appunto, ad una rivista che potrebbe nascere anche altrove e diventare la “voce” dei diversi territori e, al tempo stesso, mette in rilievo anche il valore dell’iniziativa che a Pistoia ha ormai radici profonde: quella di un trimestrale, voluto e sostenuto da un imprenditore privato, che racconta le nostre ricchezze culturali, artistiche, paesaggistiche, imprenditoriali, umane.
Lo ha fatto dal dicembre 2010 e continua a farlo con questo numero, che esce a distanza di pochi giorni da una importante notizia: Best in Travel, la “guida delle guide” di Lonely Planet, ha inserito Pistoia tra le 10 mete da visitare nel mondo nel corso del 2017. Siamo alle porte dell’anno in cui la nostra città sarà Capitale italiana della Cultura e NATURART si prepara per questo appuntamento. Si prepara forte dei riconoscimenti ottenuti (dei quali si dà notizia nelle pagine che vi apprestate a leggere) e proseguendo sulla strada già tracciata. È proprio questo il valore della rivista: non è stato necessario cercare un periodico che potesse diventare strumento di promozione della Capitale della cultura, perché questo periodico c’era di già; non si sono dovute fare le corse, non è stato necessario colmare un vuoto: il vuoto – se così può chiamarsi – era già colmato.
C’è un po’ di aria di festa, in questo numero. È la festa legata al Natale che si avvicina; è anche la festa che si collega a nuovi progetti – di scrittura e di grafica – ai quali cerchiamo di dar gambe (come quello su “Pistoia addosso”); ma è soprattutto la festa che deriva dalla possibilità di raccontare ancora una volta il nostro territorio, dalla montagna al parco di Pinocchio a Collodi e alla città storica, che già intravedo al di là del finestrino. Ho posato il libro, immancabile compagno di viaggio, e finisco di scrivere l’editoriale. Guardo fuori e riconosco ogni cosa: il Campanile, la cupola della Madonna, l’abbraccio delle colline circostanti. Sono rientrato nella terra che ha la sua NATURART.
Giovanni Capecchi
Direttore Editoriale – Managing Editor
g.capecchi@discoverpistoia.it