Un mito per i percussionisti

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Un mito per i percussionisti

Dalla fine dell’Ottocento clienti piccole e grandi orchestre.

Sapienza artigianale, tramandata di generazione in generazione, metodi tradizionali e innovativi e un primato indiscusso all’interno del panorama musicale contemporaneo. Sono queste le caratteristiche che rendono Ufip, azienda pistoiese leader nella produzione di piatti musicali e strumenti a percussione, uno dei fiori all’occhiello della città.

Ufip rappresenta: la genialità, la cura amorevole e maniacale del proprio prodotto, quella insomma dell’Italia migliore. Servono crogiuoli, operatori d’esperienza rara, rame e stagno fusi e, poi, qui si può trasformare, con passione certosina, il metallo perché mandi vibrazioni capaci di penetrare nell’anima. Inarrestabili ambasciatori italiani nei cinque continenti.

Sponsor ufficiale di importanti festival, e naturalmente presenza imprescindibile al Pistoia Blues, la ditta esporta in tutto il mondo e si è legata nel tempo ai luoghi ed ai nomi più autorevoli in fatto musicale: dal Teatro alla Scala di Milano al Comunale fiorentino, dai jazzisti Bruno Tommaso e Giorgio Gaslini a batteristi come Tullio De Piscopo e Carlo Sola.

UFIP

«Tutti i musicisti più importanti sono passati da qui, soprattutto nell’epoca d’oro degli anni Sessanta e Settanta»: ad affermarlo è Luigi Tronci, erede della famiglia di organari da cui prese il via, nel secolo scorso, la produzione di strumenti a percussione e oggi patron della Ufip. Ma Tronci è anche e soprattutto testimone di una vicenda familiare e imprenditoriale straordinaria, che affonda le proprie radici nella passione per la musica e per l’artigianato di qualità.

-All’inizio del Novecento in questa zona avevano sede le quattro ditte italiane produttrici di percussioni e ancora oggi Pistoia riveste un ruolo importantissimo in questo settore. Com’è nata Ufip?

«I primi piatti in realtà comparirono in città verso fine Ottocento, quando i costruttori di organi a canne, forti della loro esperienza nella fusione dei metalli, cominciarono a dedicarsi anche a questa attività. Nel giro di pochi anni qui, in effetti, nacquero ben quattro ditte di questo tipo, che nel 1931 si riunirono nella “Unione fabbricanti italiani di piatti musicali e tam tam”, che oggi ha sede nel quartiere di Sant’Agostino. Nell’attuale officina-laboratorio vi è anche un’area di collaudo e una per gli incontri con i musicisti».

– L’azienda mantiene viva una tradizione fatta di esperienza e trucchi del mestiere, nata, si può dire, con gli organari Agati-Tronci nel Settecento. Quando ha mosso i primi passi nella ditta di famiglia?

«Ho iniziato da ragazzo, nel dopoguerra: all’epoca studiavo canto e pianoforte. Ricordo ancora che in quel periodo in molti ci portavano in officina i bossoli dei proiettili rastrellati nelle campagne, per fonderli. In tutto il mondo esistevano soltanto tre produttori di piatti musicali. Poi la maggiore facilità di collegamenti aerei e il progresso tecnologico, insieme a fenomeni come Woodstock, fecero esplodere un po’ dappertutto la voglia di suonare e di fare musica».

Fondazione Luigi Tronci Onlus

Strumenti di tutto il mondo

Un intero patrimonio di esperienza, storia e cultura è confluito un paio di anni fa in un museo della musica unico nel suo genere: si tratta della Fondazione Luigi Tronci Onlus, che ha trovato spazio nel centro storico di Pistoia, all’interno dei locali del Conservatorio di San Giovanni Battista.

Il percorso museale comprende una vasta collezione di strumenti musicali tra campane, piatti, gongs e tam tam provenienti da tutto il mondo e da ogni epoca: qui viene, infatti, ricostruita la storia di questi oggetti e dei materiali con cui sono costruiti.

La Fondazione è molto più di un museo, vanta, infatti, l’attività di un centro didattico, che organizza periodicamente percorsi guidati, visite e progetti speciali per gli studenti delle scuole, avvalendosi di docenti ed esperti del settore. In futuro l’operatività in tal senso sarà ulteriormente ampliata, con seminari e presentazioni di libri rivolti ad appassionati, musicisti e operatori. Nata soltanto nel 2009, la Fondazione Tronci promette di confermarsi, sempre più, come reale punto di riferimento per appassionati della musica e professionisti.

«Non dimenticherò mai – racconta Luigi Tronci – la ricchezza di ciò che mio nonno Benedetto mi ha inculcato: ricordo che lui insisteva molto per farmi studiare musica, perché era convinto che una certa formazione musicale fosse indispensabile per l’azienda». Così, ancora oggi, le attività promosse dalla Fondazione sono mosse dalla volontà di tramandare alle nuove generazioni l’amore per la musica e per la cultura.

Fondazione Luigi Tronci Onlus

Corso Gramsci, 37 – 51100 Pistoia

Tel. 0573 994350 – info@fondazioneluigitronci.org

www.fondazioneluigitronci.org

TESTI

Giulia Gonfiantini

FOTO

Nicolò Begliomini

 

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