Dalla squadra arancione a titolare nel Parma.
A spasso, tra i ricordi, per strade e viuzze del centro storico di Pistoia con Francesco Valiani, calciatore 31enne, centrocampista, ieri della Pistoiese in serie C/1, oggi del Parma in A. Alzi la mano chi, pistoiese tra i 15 e i 45 anni, non si sia immedesimato, anche solo per un secondo, in questo piccolo (di statura) concittadino rasato a zero, con pochi capelli, ma con una volontà di ferro e un’eccellente costanza di rendimento. Chi non abbia preso ad esempio quel cursore di fascia o di metà campo, partito dall’omonimo storico caffè pasticceria (fu inaugurato nel 1864), il “Valiani” di Via Cavour, 55, e arrivato nell’Olimpo dell’italico pallone. «Sono cresciuto bimbetto – racconta Francesco mentre camminiamo, fermato ogni due, tre passi da amici, conoscenti o semplici appassionati di calcio per un saluto _ in Via della Misericordia Vecchia, tra il locale dei miei genitori e la splendida chiesa di San Giovanni Fuorcivitas: lì ho tirato i primi calci a un pallone, rischiando ogni volta di fare qualche danno a porte e finestre antiche, e quindi di pregio. Amo il centro di Pistoia, adoro giocare a calcio. Mi piace il calcio giocato- continua Francesco – sopporto meno quello parlato: per me fare calcio è prendere un pallone, immaginarmi su un campo, con o senza erba, con due pali, là in fondo, e io che corro, corro, corro».
Questo è Francesco Valiani, ex anche di Maceratese, Rimini e Bologna. Un ragazzo ormai fattosi uomo, che non si è montato la testa, neppure dopo il gol al Milan, all’esordio nella massima serie, nel giorno del debutto di Ronaldinho in rossonero. L’uomo che non ha cambiato amici (“I quattro di sempre, come nella canzone di Gino Paoli, sono Lorenzo Gallacci, Lorenzo Banchi, Francesco Tonarelli, fisioterapista, e Umberto Vivarelli. Nel calcio Lorenzo Collacchioni, mio compagno nella Pistoiese); che con la Pistoiese sfiorò i playoff per salire in B sotto la gestione tecnica di Bruno Tedino. «Andò male, purtroppo – chiosa – la squadra era stanca. Chi sono stati gli allenatori che mi hanno lanciato? Mazzarri e Ficcadenti, il primo sulla panchina del Napoli e il secondo da poco esonerato dal Cagliari, ma anche l’attuale trainer del Cesena Arrigoni, che mi volle a Bologna». Valiani ha ceduto casa in centro a Pistoia per acquistarne una a Capostrada, alle porte della città, investendo nel mattone pure a Bologna: «Dove si sta da Dio» assicura, nella centralissima Via San Felice.
Valiani che spiega: «Non so se, attaccate le scarpette al chiodo, avrò voglia di restare nel mondo del pallone. Un ambiente che ora non mi manca, ma chissà, un giorno… Oddio, fra 3, 4 anni potrei tornare in pianta stabile a Pistoia e gestire il mio ‘Valiani». Valiani che auspica “un ricambio generazionale ai vertici della città, per far contare più i giovani” e che ricorda, con nostalgia, l’anno in cui alla Pistoiese venne aggregato da Bepi Pillon alla prima squadra di B e si ritrovava durante gli allenamenti sempre seduto in panchina assieme a Ricchiuti e Barzagli, altri due che hanno avuto una bella carriera (lo juventino Barzagli si è addirittura laureato campione del mondo a Berlino 2006). Valiani a cui garba anche la pallacanestro, specie quella NBA, tifa Fiorentina e che a Pistoia Ovest realizzerebbe l’agognata cittadella dello sport pistoiese.