L’Oratorio della Vergine Assunta sorge nei pressi della più antica Porta della Rocca.
Nella parte più alta del paese di Serravalle, dietro alla Pieve di Santo Stefano, si apre inaspettato un piccolo scrigno di storia e arte, che conserva un ciclo di affreschi di particolare pregio, risalenti al XIV secolo. Nascosto, per secoli, sotto l’intonaco di un’abitazione, viene riscoperto alla fine degli anni Ottanta, quando riemergono alcune immagini sacre, che già in tempi passati avevano fatto attribuire all’edificio il toponimo “Casa delle figure”. Iniziarono, allora, ricerche e sopralluoghi, che riportarono alla luce un tesoro nascosto. L’Amministrazione comunale decise di acquistare l’immobile e di investire nell’opera di restauro eseguita con maestria dalla Ditta di Giuseppe Gavazzi, in collaborazione con la studiosa Lucia Fiaschi e l’architetto Olga Agostini. Dalla fine del restauro, con l’inaugurazione nel 1997, l’Oratorio è tornato a risplendere dei colori degli affreschi, finalmente restituiti alla comunità, ai turisti e agli appassionati d’arte.
L’Oratorio della Vergine Assunta sorge proprio in corrispondenza con la porta più antica della Rocca di Serravalle, la Porta di Santa Maria. Insieme alle due chiese e ad altri due oratori (ma forse ce n’erano altri), costituiva un importante luogo di accoglienza religiosa per i viandanti che numerosi facevano tappa a Serravalle, in posizione strategica nella viabilità antica e medievale. La sua costruzione si può collocare tra il 1351 e il 1383. All’esterno, solo una piccola lunetta decorata sovrasta la porta: una sobrietà che non lascia intuire la ricchezza cromatica che accoglie i visitatori appena entrati. Nel corso dei secoli gli affreschi sono stati rovinati e alcune parti sono andate perse definitivamente. Il ciclo pittorico ha il suo fulcro nel Giudizio Finale sulla parete occidentale; quella orientale presenta scene della Passione di Cristo e la parete meridionale ospita la Crocefissione. Sopra l’ingresso s’intravede una sinopia (mai completata cromaticamente): è da queste figure sfumate che si deduce il tema dell’Assunzione della Vergine al cielo, che ha dato l’intitolazione all’edificio. Il Giudizio finale è la parte più suggestiva e meglio conservata, con la schiera dei dannati, in cui si riconoscono laici e chierici, compresi alti prelati. Si tratta di figure di alta qualità e suggestione evocativa, la cui realizzazione è attribuita al Maestro della Cappella Bracciolini (artista pistoiese, di scuola giottesca, della fine del Trecento). Nella parete occidentale, molto lacunose, tre storie della Passione di Cristo; in quella a sud, la Crocefissione, per cui si ipotizza l’attribuzione al pittore pistoiese Sano di Giorgio.
Oggi l’Oratorio è la saletta da cerimonie del Comune di Serravalle Pistoiese e vi si svolgono matrimoni civili, concerti da camera, seminari e iniziative istituzionali e culturali, incastonate in una cornice preziosa e suggestiva.
TESTO
Simona Querci
FOTO
Fabrizio Antonelli