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Santa Maria degli Angeli

Importante “scrigno” di opere d’arte realizzate fra il ‘500 e il ‘700.

La chiesa di Santa Maria degli Angeli, situata in angolo tra via dei Cancellieri e Corso Gramsci, fu edificata nel 1568 in seguito alla realizzazione di una nuova aula ecclesiastica sull’area occupata dall’antica chiesa del monastero delle monache benedettine “da Sala”.

Alla fine del ‘500 il complesso conventuale diventa destinatario del patrimonio di Paolo Fioravanti, e alla morte di questo, la moglie decide di avviare il rinnovamento della chiesa e del monastero perché dovevano essere testimonianza perenne della magnificenza della famiglia. A partire dagli anni ‘30 del Seicento, hanno avvio i lavori di trasformazione della chiesa, completati nel 1688, quando il vescovo Gherardi consacra la chiesa e l’altare maggiore realizzato da Alessandro Bergamini l’anno precedente. Già agli inizi del ‘700 vi è la volontà di uniformare la configurazione della chiesa, procedendo a un restauro globale dell’aula ecclesiale: viene rimodernata la zona dell’altar maggiore con la creazione di due edicole contenenti le statue di San Benedetto e Santa Scolastica, realizzate dallo scultore versiliese Andrea Vaccà, su disegno di Giovan Battista Foggini, architetto di fiducia della corte granducale.

Il Foggini fa della chiesa l’esempio della sua architettura, ridefinendo e moltiplicando lo spazio attraverso la sovrapposizione di un ordine architettonico ricco. E’ tipica del barocco, infatti, la rilettura della spazialità architettonica con l’uso elegante della decorazione. L’aula viene suddivisa in due aree: la prima, quella di ingresso, delimitata da semicolonne e da lesene, è sovrastata dalla cantoria e da una volta a botte, con decori in stucco e medaglioni eseguiti da Giuseppe Broccetti, con al centro un pannello dal singolare motivo dei ventagli, eseguito da Giovan Battista Ciceri. La seconda area, compresa tra gli altari laterali e l’altare maggiore, presenta una serie di lesene che tripartiscono i prospetti laterali, proseguendo la tripartizione lungo la volta e definendo gli sfondati, dipinti dal Gherardini.

Nello sfondato centrale, che raffigura “San Benedetto ricevuto dalla Vergine e presentato alla Trinità”, è esaltato il fondatore dell’Ordine; gli altri due dipinti occupano i medaglioni ovali della volta, creando un’ideale continuità con la gloria centrale. Lungo il perimetro della chiesa corre una trabeazione continua, al di sopra della quale si trovano i matronei, chiusi da grate riccamente decorate attraverso cui le monache assistevano alle funzioni liturgiche. Gli altari laterali, ormai scomparsi, erano dedicati al SS.Crocifisso (scolpito dal Tacca) e alla Natività della Beatissima Vergine. Il tema ricorrente è quello degli Angeli in quanto presenti sulle pareti laterali, sulla volta e sopra la cantoria dove i cherubini sorreggono un tendaggio, tema ripreso dal Bernini.
Il sontuoso apparato decorativo, giocato sulla contrapposizione tra motivi ornamentali in oro e sfondo bianco e viceversa, contrasta con la semplicità e il rigore geometrico della facciata, realizzata su disegno del Foggini, fu portata a termine dopo la morte dell’architetto.

La musica è protagonista

La Banda Comunale è un’istituzione storica della città di Pistoia, la sua costituzione infatti risale al 1793; da più di duecento anni accompagna tutti gli eventi più importanti della nostra città. Il complesso bandistico è composto da circa quaranta elementi, con una grande passione per la musica e le tradizioni cittadine.

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli adesso è sede della Scuola di Musica della Banda Comunale, diventata un centro di formazione con corsi gratuiti di orientamento musicale aperti a tutti i giovani.

TESTO
Alessandra Corsini
Andrea Bartolini,
Gruppo FAI Giovani Pistoia

FOTO
Nicolò Begliomini

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