Il basso inquinamento luminoso permette di vedere la straordinaria volta celeste.
L’Astrofilo appassionato, colui che ama veramente il cielo, si trova spesso e volentieri con il naso alzato verso la volta celeste.
Un grande Astronomo, tanto bravo quanto modesto, amava iniziare le sue conversazioni divulgative di Astronomia ponendo ai presenti, soprattutto giovani, questa domanda: “Se all’improvviso, per cause sconosciute, vi trovaste su un treno che viaggia senza sapere, né voi né gli atri passeggeri, dove va e da dove viene, cosa fareste per prima cosa?”. Spesso l‘assemblea rimaneva muta o rispondeva in modo sbagliato. Solo qualcuno, ogni tanto, azzeccava un “mi affaccerei al finestrino”, che era poi la risposta giusta.
Ed allora il bravo professore continuava dicendo: “Ecco, il Cielo, per noi abitanti della Terra, è come quel finestrino e la Terra è quel treno che viaggia. Ci siamo capitati sopra senza sapere il perché e il percome, non sappiamo da dove veniamo né dove andiamo. L’unico modo per tentare di saperne di più è osservare intorno a noi lungo il percorso del nostro treno; affacciarsi dunque a quel finestrino che è il Cielo e fare quindi dell’Astronomia”.
Oggi è importante stimolare, specie i ragazzi e i giovani, a guardare il Cielo, a volgere il naso in su, ad affacciarsi a quel finestrino sia per capire meglio cos’è quest’Universo in cui la Terra, con l’uomo, si muove ad una velocità fantastica (30 Km al secondo), sia per capirsi e conoscersi di più.
E quale miglior luogo della nostra Montagna per guardare il cielo, dove il buio ancora domina la notte e il firmamento riluce solo della debole luce delle stelle e dove ancora è possibile vedere quella immensa striscia nebulosa che attraversa il cielo: la via lattea, la nostra casa in un universo senza fine posta tra mille e mille altre case simili? Per quanti misteri del cosmo la scienza abbia svelato, rimangono ancora infiniti segreti da indagare e forse affacciarsi al finestrino del nostro treno può, seppur in qualche minima misura, contribuire a capire il nostro viaggio terreno e la nostra ultima meta.
Oggi, purtroppo, l’uomo guarda raramente il Cielo, abbagliato dalle troppe luci che ha acceso (spesso inutilmente) e preso com’è dalle beghe e dagli egoismi della vita convulsa e frenetica di ogni giorno. Sicuramente, se volgesse di più il naso in su osservando ciò che di così immenso e meraviglioso
sta sopra la sua testa, le cose andrebbero meglio, molto meglio, perché capirebbe che gran parte di ciò che si affanna a fare è di una meschinità e piccolezza infinite.
Cos’è GAMP
ll Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese è un’associazione culturale-scientifica di appassionati di Astronomia costituitasi intorno al 1980 per iniziativa di alcuni astrofili di San Marcello.
Costituitosi all’inizio del tutto informalmente, nel 1997 si è dato uno statuto con validità legale. Ha promosso e gestisce fin dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 1990, l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese.
Svolge attività di divulgazione e didattica presso l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese.
Ormai sono oltre 4000 le presenze di visitatori ogni anno. Il Gruppo, inoltre, svolge ormai da molti anni anche una importante attività di ricerca: in particolare essa si rivolge allo studio dei corpi minori del sistema solare come asteroidi e comete. Nel 1995, data di inizio dell’attività, ha ottenuto dal Minor Planet Center (MPC), il cui centro è presso Smithsonian Astrophysical Observatory (SAO) con sede a Cambridge, negli Stati Uniti, il codice osservatorio 104 – San Marcello. I risultati ottenuti in questo campo riguardano principalmente la scoperta di asteroidi della fascia principale.
La notte del il 28 agosto 1994 dall’Osservatorio è stato scoperto, primo in Italia, un asteroide di tipo NEO – Near Earth Object – cioè con un’orbita che interseca quella terreste. Ad oggi sono più di 400 i pianetini scoperti e classificati.
TESTO
Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese
FOTO
Gian Luca Gavazzi