Il Comune di Lamporecchio ha ripristinato la propria rete di sentieri trekking lungo le pendici del Montalbano
Chi cammina lungo i sentieri non ha fretta. È il turista “lento”, che si addentra nel luogo in cui soggiorna e curioso ne percorre i sentieri, soffermandosi sul dettaglio del muro a secco che lo guida o godendo del panorama da cui scorge i contorni di città lontane. È la persona del luogo che conosce la propria terra e ogni volta la riscopre con orgoglio e piacere. Entrambi sono accomunati dal desiderio di avere un territorio “a portata di cammino”, che si mostra lungo i sentieri nei suoi tratti più autentici, dove la storia, la natura e l’arte hanno lasciato tracce indelebili.
Nel Comune di Lamporecchio il progetto per la realizzazione di una rete sentieristica, nato oltre un anno fa, è scaturito dunque da questo vivace desiderio collettivo e punta al recupero di alcuni percorsi già inseriti dal CAI – Club Alpino Italiano – nelle mappe prodotte nel corso degli anni: di questi sentieri, infatti, sono stati mantenuti i numeri identificativi e i tracciati, tranne per una o due piccole variazioni. Il progetto si è composto per gradi, dalla nuova verifica e selezione dei percorsi fino alla tracciatura GPS, necessaria alla realizzazione della cartellonistica verticale e della segnatura dei sentieri con i segnavia bianco-rossi. Sin dall’inizio, la preziosa collaborazione e supervisione della sezione CAI di Pistoia ha accompagnato l’intero percorso conclusosi in quest’ultimo periodo con la posa dei cartelli e la realizzazione di una prima mappa dei sentieri, realizzata grazie alla locale Associazione Culturale Orizzonti.
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I sentieri, che possono essere percorsi anche in bicicletta o a cavallo, creano una rete che tocca e si snoda nei punti più suggestivi di questo territorio, collegando borghi e luoghi storici: si può partire, per esempio, dal Teatro comunale a Lamporecchio o dalla Chiesa di Santo Stefano, passare per la sontuosa Villa Rospigliosi fino a raggiungere la Villa del Parco e San Baronto, affascinante terrazza sul Montalbano; oppure attraversare Porciano, intatto borgo medievale sulla strada che da San Baronto conduce a Vinci, attorniato da uno splendido paesaggio fatto di terrazzamenti e oliveti, con le sue torri e la trecentesca chiesa di San Giorgio, fino a costeggiare la suggestiva e solitaria Villa di Papiano, in cui aleggia ancora la presenza della nobildonna americana Laura Merrick, che alla fine dell’Ottocento scelse e amò questo luogo.
A far da sfondo è sempre il Montalbano, imponente complesso collinare che abbraccia gli Appennini fino all’Arno, grande patrimonio naturale custode di storia millenaria. La parte che occupa il Comune di Lamporecchio è per lo più nel versante sud, più dolce nei pendii e mite nel clima per la benefica influenza dei venti provenienti dal mare. Nella storia, il Montalbano è stato un importante snodo viario di pellegrini e mercanti, conteso prima dai signori feudali e poi dai comuni di Firenze, Lucca e Pistoia. Ma è soprattutto nel Medioevo che si è attestato come importante territorio di passaggio, collegando la valle dell’Ombrone, il Valdarno Inferiore e la via Francigena, e intercettando anche il movimento di quanti sceglievano i passi appenninici alternativi alla Cisa, come la Sambuca nell’area pistoiese o il valico di Montepiano in quella pratese. Numerosi dovevano essere i viaggiatori, soprattutto pellegrini, che utilizzavano questi valichi, come attestano il culto iacopeo a Pistoia e quello della Madonna della Cintola a Prato: una terra di cammino, dunque, su cui sorsero vari enti ecclesiastici con funzioni assistenziali, come l’abbazia benedettina di San Baronto, che aveva annessi vari “ospitali” destinati a dar cibo e alloggio ai viandanti. E a proposito di San Baronto, la sua storia è legata a un pellegrino, forse il più noto, che, raggiunti questi luoghi, vi si fermò. Stiamo parlando di Baronto, il monaco franco che nel VII secolo, di ritorno dal pellegrinaggio a Roma, decise di fermarsi sulle colline pistoiesi per condurre una vita ascetica, circondato dalla fama di santità, dando origine al primo nucleo monastico sul Montalbano, che da lui prese il nome. Oggi dell’antica storia resta intatta la cripta, mentre la chiesa è stata ricostruita dopo il bombardamento avvenuto durante la Seconda guerra mondiale.
La rete sentieristica del Comune di Lamporecchio non è stata dunque creata ex novo, ma attentamente recuperata e riorganizzata con la sensibilità e il desiderio di conoscere ciò che è stato, là dove la valorizzazione in chiave turistica si incontra con la conservazione del territorio, della sua storia e tradizioni. I sentieri che compongono la rete sono diversi fra loro: alcuni, più impegnativi per dislivello e lunghezza, serpeggiano fra i boschi sul crinale fino al Barco Reale Mediceo, aprendosi all’improvviso per far godere di stupendi panorami che sul versate a sud spaziano da San Gimignano e Volterra alle Alpi Apuane, da San Miniato ai monti di Pisa, dal Padule di Fucecchio all’Arno. Altri sentieri hanno tracciati più dolci, fra i campi lavorati con gli oliveti e i muri a pietra. Oggi il vivace impulso turistico del nostro territorio è ben visibile dalle numerose aziende agricole, un campeggio, gli alberghi, gli agriturismi e i bed & breakfast che il camminatore trova sul suo percorso.
Il progetto che ha portato alla realizzazione della rete sentieristica è stato un vero lavoro di squadra che ha catalizzato l’attenzione e la passione di un gran numero di persone, dalle locali Pro Loco di San Baronto e Porciano ai volontari e ai privati: tutti uniti dall’unico scopo di dare luce a un “territorio d’autore”, dalla lunga e prestigiosa storia
INFO UTILI
Tutte le informazioni riguardo alla rete sentieristica del Comune di Lamporecchio e, più in generale, sugli eventi, passeggiate e visite guidate che si tengono nel periodo estivo, sono a disposizione presso gli uffici turistici sul territorio ai seguenti contatti:
Ufficio turistico San Baronto
p.zza Fra’ Giuseppino Giraldi, San Baronto
Tel. 0573 856008
Infopoint Lamporecchio
via della Costituzione 13, Lamporecchio
Tel. 0573 800660
turismo@comune.lamporecchio.pt.it
Facebook: Ufficio turistico San Baronto – Lamporecchio
Twitter: UffTurSanBaronto
TESTO
Monica Cetraro
FOTO
Nicolò Begliomini