Annalisa Corrado, Le ragazze salveranno il mondo. Da Rachel Carson a Greta Thunberg: un secolo di lotta per la difesa dell’ambiente
Annalisa, da dov’è scaturita l’idea di scrivere un libro concentrandoti sulle donne che hanno scelto di combattere per la difesa dell’ambiente e per il diritto di vivere in un ambiente sano?
Credo profondamente che il ruolo delle donne nella transizione ecologica sia cruciale. Dopo secoli di esercizio pressoché obbligato delle funzioni di “cura” della famiglia, dei più fragili, delle
comunità, gran parte delle donne ha saputo trasformare un’abitudine in attitudine, sviluppando talenti fondamentali perché nessuno venga lasciato indietro e perché non si commettano di nuovo gli errori del passato, non considerando gli effetti collaterali delle proprie azioni. Questo tipo di sensibilità è cruciale tanto più quando si ricoprano ruoli di responsabilità, perché permette di costruire leadership inclusive, autorevoli e solide, tutto il contrario dell’autoritario schema dell’uomo solo al comando, così propagandato e così poco efficace per realizzare il cambiamento sistemico di cui abbiamo bisogno.
Il libro di Annalisa Corrado “Le ragazze salveranno il mondo”
Attraverso il punto di vista femminile è possibile scorgere angoli inediti relativi al movimento ecologista?
Certamente si. Proprio il tema della leadership, in questo senso, credo sia cruciale. Le figure che racconto sono state in grado di chiamare all’azione moltitudini intere (con messaggi dirompenti, che sono capaci di superare i confini del tempo e dello spazio) mettendo al centro del loro operato le loro battaglie e non loro stesse.
Mettendo il loro carisma e le loro competenze a disposizione della battaglia comune e non perseguendo la popolarità o il potere fini a se stessi, con il rischio di venire risucchiati in vortici di sterile auto-referenzialità.
Alessandro Gassmann, Io e i #GreenHeroes. Perché ho deciso di pensare verde
Che un grande uomo di cinema sia anche un ecologista convinto non è qualcosa che si sente tutti i giorni. Puoi spiegarci in breve com’è che queste due figure si incontrano e si completano in te?
L’amore per la natura e il desiderio di proteggerla sono nati in me fin da bambino, grazie a mia madre, che nella natura mi ha dato la possibilità di immergermi e muovermi con grande libertà, ma è con la nascita di mio figlio, e con una prospettiva di vita allungata attraverso di lui, che ho sentito la necessità di impegnarmi al massimo in prima persona per la salvaguardia del nostro prezioso ecosistema. Ed ecco che l’attore, il regista, il personaggio pubblico, insomma, ha deciso di mettere a frutto la propria popolarità per farsi portavoce e “megafono” di un messaggio importantissimo, come quello che gli scienziati cercano di darci ogni giorno: il tempo per contrastare gli effetti peggiori della crisi climatica è davvero poco. Non abbiamo più un minuto da perdere.
II libro di Alessandro Gassmann “Io e i #GreenHeroes. Perchè ho deciso di pensare verde”
Nel tuo libro non solo ripercorri la tua vita parlando a cuore aperto, ma offri anche ampio spazio alle persone che nella contemporaneità si impegnano virtuosamente per coniugare economia e ambiente. Cosa ti ha spinto a dar voce a quelli che chiami green heroes?
Mi ha spinto l’idea che siano le storie belle in cui immedesimarsi, quelle che sanno dare speranza in un mondo migliore a poter muovere davvero le coscienze. Con la paura non si va da nessuna parte, le persone tendono a sentirsi paralizzate e inutili, preferendo rimuovere il problema.
Assieme al gruppo di lavoro del Kyoto Club, e, in particolare, ad Annalisa Corrado, abbiamo creduto che siano le storie di persone visionarie che hanno saputo fare impresa con economie generative (e non più predatorie), creando posti di lavoro stabili e fatturati solidi a poter smuovere ciascuno nel profondo.
I nostri GreenHeroes sono donne, uomini e collettivi in grado di proporre strumenti per cambiare le abitudini di ciascuno, facendo in modo che ognuno possa aprirsi sempre di più alla sostenibilità come stile di vita e riuscire a discernere cosa è veramente green da cosa è, semplicemente, ammantato di greenwashing.
Annalisa Corrado & Alessandro Gassmann