Pistoia Blues in pieno fermento, festeggiamenti jacopeii anche: cosa sta succedendo in città in questi caldi giorni di luglio?
Siamo quasi a metà strada. Molta musica è stata suonata sotto il cielo stellato di Piazza del Duomo, battezzata per questo 2016 dai tantissimi giovani ccorsi per il mirabolante concerto di Mika, artista arcinoto dal grande pubblico, e sempre in grado di stupire con la sua presenza scenica. Abbiamo ascoltato i ritmi più classici del blues con artisti anche locali, e poi ballato ai ritmi del soul, del jazz e del blues di Brian Auger, per arrivare fino al rock dei Bastille. Tanti ragazzi, che forse più di altri anni, hanno colorato il bellissimo palcoscenico di Piazza Duomo, che come sempre ha brillato quasi di luce propria, più dei riflettori, più dei giochi di luce, più delle colorate mise di Mika. E’ stata una bella ed allegra invasione di ragazzi e ragazze. Un’invasione che ha fatto bene a questa città a volte un po’ troppo quieta.
Ma il Blues tradizionalmente, per i pistoiesi è anche festa. Non solo musica. Ma anche colore, gioia di vivere, e festa fuori e sotto il palco. E quest’anno si è un po’ sentita la mancanza delle bancarelle. Sì, quelle bancarelle che ogni anno provocavano tante polemiche, e file interminabili, che ci rendevano simili a un’enorme onda che si muoveva come un sol uomo. Quelle bancarelle che, da buoni cittadini pistoiesi, abbiamo sempre criticato, ma che oggi in molti chiedono di nuovo. Magari c’era chi non poteva ascoltare i concerti, e decideva comunque di “andare al blues”. Faceva un giro fra oggetti etnici, collanine, braccialetti a volte un po’ improbabili, ma che si acquistavano, giusto per metterli nella settimana del blues, l’anno successivo. Abbiamo sperimentato un nuovo modo di vivere il Pistoia Blues. Un festival in cui la parte del leone l’ha avuta la musica: così è stato scelto, le polemiche come sempre sono inevitabili ma soltanto alla fine si potrà dire se è stato un bene o un male questo cambiamento.
Due immagini di precedenti edizioni del Pistoia Blues: cosa voleva dire “andare al Blues”
Oltre a Piazza Duomo, che rimane il centro nevralgico con tutti i suoi concerti, ci sono ancora diversi eventi, non li voglio chiamare collaterali, davvero interessanti. Ricordiamo, parlando della storia del Pistoia Blues, la mostra “Blues Gallery – Scatti in città”, curata da Carlo Gualtieri in collaborazione con il Centro Studi Ricerche Espressive, che coinvolge i negozi del Centro, mostrando immagini delle edizioni che furono. Vi consiglio una bella passeggiata, per rivivere gli anni della gioventù, oppure – per i più giovani – poter leggere con gli occhi dei genitori le emozioni dei primi anni, così diverse da quelle di oggi.
E poi potremo godere del “Festival diffuso”, che porterà dal 14 al 16 luglio il Sound Street Band in giro per la città, con concerti in alcuni dei principali punti del centro storico. Una sorta di “Festival nel Festival” in cui la contaminazione fra generi musicali diversi la fa da padrona. Per portare colore e musica, e l’anima del Blues, oltre Piazza del Duomo. E magari ci dimenticheremo delle bancarelle, per ballare in pieno centro.
E ancora buon Pistoia Blues a tutti!
Mi chiamo Chiara Innocenti e sono nata a Pistoia il 17 aprile 1977. Dopo la laurea in Legge all’Università di Firenze, sono stata Assessore alla Cultura della Provincia di Pistoia dal 2009 al 2012. Attualmente lavoro presso Uncem Toscana, dove mi occupo di Politiche Giovanili.