Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo, è uno street artist di fama internazionale che ha realizzato opere in tutto il mondo e che si è fermato una settimana a Pistoia invitato dall’associazione culturale Spichisi in collaborazione con il progetto Giorgio Tesi eARTh.
Millo è abituato a lavorare in grandi metropoli e in zone periferiche e questa è stata la sua prima opera in un centro storico. E’ un artista che non ama molto esprimersi con la voce e preferisce parlare attraverso le linee che traccia sui muri bianchi. Francesco Camillo ha sempre disegnato, fin da quando era bambino e, dopo la facoltà di architettura, questa passione è diventata la sua vita e da allora ha disegnato in tutto il mondo.
“Secondo me quello che faccio non riqualifica niente. Ogni tanto sentiamo sindaci che dicono di aver riqualificato un quartiere perché hanno fatto fare dei murales. Il mio lavoro accende solamente i riflettori su una situazione. Migliorare i servizi per i cittadini, diminuire la criminalità. Quello è riqualificare. Ultimamente si utilizza molto questa parola, c’è un abuso, ma io non credo che sia sempre corretta.”
È vero, la riqualificazione è il miglioramento della qualità della vita, soprattutto di quei cittadini che si trovano in situazioni critiche, di povertà e disagio. Qualsiasi opera d’arte non può essere pensata in termini di riqualificazione se non c’è un’attività che la fa vivere e che fa vivere l’ambiente che la ospita. Per questo è fondamentale che gli interventi artistici si inseriscano in progetti strutturati che prevedono un lavoro quotidiano sul territorio, composto da molti e diversi aspetti, come quello che Spichisi svolge per il progetto del giardino di Cino. La partecipazione è ciò che supporta questo tipo di iniziative: per un’associazione culturale senza scopo di lucro è vitale il coinvolgimento della cittadinanza perché si continui ad alimentare l’energia che rende possibile portare avanti questi progetti. La riqualifica si fa tutti i giorni, facendo ognuno la propria parte.
“Ho realizzato questo murales, che ho voluto intitolare NO HESITATION, a Pistoia presso @ilgiardinodicino per @spichisi, con l’obiettivo– ha dichiarato l’artista – di rinnovare una piccola area vicino al centro storico della città, ed è stato meraviglioso essere lì e vedere quanto possiamo fare per i nostri spazi. A volte dovremmo semplicemente togliere le nostre strutture, lasciare che qualcuno giri la chiave e apra il nostro cuore.”
I riflettori che si accendono grazie alle opere di Millo possono fare da catalizzatore. L’arte fa riflettere, è uno dei mezzi più immediati per aprire la mente e attivare il pensiero, e noi crediamo che se davvero c’è un abuso sull’uso della parola riqualificazione, non sia proprio il caso di quando viene accostata al lavoro di questo artista.
Le opere di Millo sono prevalentemente in bianco e nero con un forte elemento iconico. Le figure umane sono definite spesso “goffe” dall’autore. “La goffaggine fa parte di ognuno di noi. Io sono goffo. La goffaggine è un aspetto che ci appartiene, nonostante il web ci faccia credere esattamente il contrario.” Mostrare la nostra parte vulnerabile, che di solito si tenta di nascondere, è anche mostrare la nostra parte più vera. Mostrare la nostra parte più vera ci mette tutti su uno stesso piano. Per questo l’arte di Millo è capace di comunicare, perché attinge a qualcosa di profondo che accomuna tutti.
Le residenze d’artista de “Il Giardino di Cino” sono sostenute da Fondazione Caript e Giorgio Tesi Group, col patrocinio di Comune di Pistoia e Regione Toscana. Si ringraziano anche Caparol, Edil Tre B, Brandini e Discover Pistoia. Gli altri partner del giardino sono Mati 1909, Conad del Tirreno, R. Mutt 1917, Agricom.
Testo a cura di SPICHISI – Foto di Lorenzo Gori