Visitare un teatro vuoto è sempre una grande avventura: un luogo destinato ad accogliere centinaia di persone, se visitato in modo esclusivo, può diventare uno spazio surreale e forse un po’ magico.
La scuola Gianni Rodari è l’unica, fra le scuole dell’infanzia comunali della città, ad accogliere al proprio interno un teatro, con un palcoscenico dotato di luci, strumentazione fonica e scene. Insomma, seppur in scala ridotta, un palco con gli elementi essenziali che potremmo cercare in un teatro ‘vero’.
I bambini della scuola hanno esplorato il teatro Manzoni con sguardi attenti, dando corpo a pensieri, raffronti e riflessioni, con cui hanno rielaborato la loro idea di teatro.
Prima della visita i bambini hanno confrontato le loro esperienze e aspettative sul teatro Manzoni, recuperando anche esperienze vissute in precedenza con la propria famiglia.
Il nostro teatro è un po’ finto e quello è vero e qui non ci sono le sedie e i biglietti. Lì ci danno i biglietti e qui no!
Io me lo immagino grande e tutto blu. Secondo me fuori è grande e dentro c’è una specie di televisione.
Io me lo immagino grande e tutto rosso.
Io ci sono andata, è senza tappeto, ci sono delle persone che cantano. Le persone che vengono a guardare stanno a sedere sulle sedie.
Io ancora questo teatro non me lo sono immaginato!
L’immaginazione dei bambini rincorre pensieri veloci, che passano dal senso dei nomi al senso delle forme e degli spazi:
Il palco è dentro e il teatro fuori è un palazzo. La casa del palco è il teatro.
È dentro un palazzo. È grande, è dentro un grattacielo.
L’esplorazione dei bambini dei diversi spazi del teatro Manzoni viene condotta con modalità nuove e divertenti, che danno l’opportunità di abitare ogni luogo e di avvicinarsi al fascino della scena.
L’assenza di pubblico e di attori ha consentito di immergersi completamente nella dimensione del teatro, che viene vissuto per quello che è in sé e non per ciò che viene messo in scena.
Il viaggio dentro il teatro ha offerto così ai bambini stimoli sensoriali, emotivi e creativi che hanno assorbito e rielaborato con grande forza e in modi inaspettati e originali.
Sulla facciata c’era il sole e la pecora.
Lì prima c’era un “lanaio” e allora c’era il simbolo della pecora.
C’era anche il sole di fronte che voleva dire di tenere il cervello sempre acceso.
Quando si va a teatro bisogna tenere il cervello acceso sennò non ti ricordi nulla di niente! Appena si entra e si apre la porta si trova un grande tappeto rosso, lunghissimo.
Mi è piaciuto quando abbiamo fatto la foto tutti insieme tutti in alto, che si vedeva il palcoscenico da lassù.
Mi sono piaciuti i camerini, dove si truccano, si spogliano e si mettono il costume e mi è piaciuto lo specchio che si illumina.
I bambini ci restituiscono anche una lettura di teatro, come luogo da scoprire e conoscere, dove la suggestione dello spettacolo è resa possibile grazie al lavoro concreto e quotidiano di molti personaggi; una visione dunque che propone il teatro come un insieme di saperi e di lavori.Mi è piaciuto quando siamo andati proprio su, su, proprio così su! Non c’era lo spettacolo ma mi piaceva vedere come era in su. C’erano i muratori che costruivano la scena
A me è piaciuto il palco e mi sono piaciuti i legni che si vedevano in alto e i signori che montavano il palco, i macchinisti.
A me è piaciuto vedere quei muratori che aggiustavano il palco! Mi piaceva stare sul buco di luce sopra il tetto!
Gli spazi vuoti si riempiono di pensieri, di percezioni visive e sopratutto di emozioni, che lasciano nei bambini il segno del desiderio di tornare, della gioia che si trasmette al corpo, alle gambe, che diventa corpo, gambe, odori, colori. Il teatro Manzoni è diventato ormai elemento suggestivo e corroborante dell’esperienza dei bambini nella loro costruzione del mondo.
Era più grande di come me lo immaginavo. Forse ci stanno mille e cento persone!
Io avevo gli occhi grandi e brillanti; mi lacrimavano gli occhi dalla contentezza.
Io mi batteva il cuore e mi ribolliva!
Mi batteva forte il cuore.
Io mi sentivo le gambe felici, mi sentivo la gioia in tutto il corpo e sorrideva tutto il corpo.
Io ho sentito il cuore bellissimo. Mi piaceva l’odore un po’ di museo, di muro buono!
Il teatro Manzoni è diventato per i bambini un luogo più familiare, che fa parte della loro esperienza e ci auguriamo che abbia suscitato il desiderio di tornarci, come esclama una bambina:
Cosa mi ha detto il cuore quando ci sono entrata? Ci vorrei tornare e ritornare 100 volte…
Hanno partecipato i bambini della scuola dell’infanzia Gianni Rodari, accompagnati dalle insegnanti Maria Rita Cama, Giuliana Greco e Alessia Innocenti.
TESTO
Maria Laura Contini
Donatella Giovannini
FOTO
Carolina Begliomini