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Largo Barriera: da lì si vede il cuore di Pistoia

L’immagine di fine anni Cinquanta ci fa vedere una Pistoia diversa e priva di traffico veicolare.

Una delle tradizioni che Pistoia ha coltivato nel corso dei decenni (e talvolta anche dei secoli) è quella di ribattezzare con nomi alternativi la toponomastica già esistenze. Succede, per esempio, con Piazza San Francesco conosciuta dai più come Piazza Mazzini, oppure Piazza della Resistenza che per tutti è Piazza d’Armi.

Così, quando qualcuno ci chiede per strada “scusi, sa mica dov’è piazza Treviso?” ci prende il panico. Un attimo di riflessione e poi ok: “ah, voleva dire la Barriera”. Già, perché quel punto di Pistoia non è una piazza ma un luogo di riferimento massimo.

Perché Barriera? In altre foto storiche della città si ritrova il perché, risalente ai primi anni del Novecento quando in quella precisa piazza esisteva un vero e proprio cancello che delimitava l’ingresso della città dalla periferia e dalla stazione ferroviaria. Col passare degli anni quella “barriera”, appunto, è scomparsa fisicamente ma non nei modi di dire dei pistoiesi.

In questa foto si vede com’era diversa da oggi. Il distributore di carburante al fianco del “Lingottino”, che ha resistito comunque fino ai primi anni Novanta, la fermata delle corriere molto più curata di quella attuale ed un traffico praticamente inesistente. Infatti si poteva camminare comodamente in mezzo alla strada senza vedere auto o altri mezzi. Guardando in fondo sulla sinistra, invece, si nota come questo scatto sia antecedente alla costruzione della galleria commerciale perché non c’è la copertura fra i due palazzi storici di via Atto Vannucci.

Proprio per questi motivi, si ritiene che lo scatto possa risalire alla fine degli anni Cinquanta. 

 

pistoia com era 

Pistoia Com’era è un gruppo nato su Facebook per far conoscere, anche ai più giovani, soprattutto attraverso le fotografie le meraviglie della nostra città e come Pistoia è cambiata da fine Ottocento ad oggi. Ogni giorno sempre spunti nuovi mettendo in evidenza una Pistoia che non esiste più: non una operazione-nostalgia, ma semplicemente valorizzare quello che Pistoia è stata. E’ così che è nata la collaborazione fra il gruppo e Discover Pistoia.

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