Si avvia alla conclusione la stagione invernale sull’Appennino Pistoiese: ma la neve non manca.
La “dama bianca” continua la sua opera ammaliatrice sulla montagna pistoiese. Anzi, con la chiusura del mese di febbraio finalmente il manto nevoso presente sull’Appennino Tosco-Emiliano si è intensificato e diventato sempre più importante in modo da attirare un numero sempre maggiore di turisti.
COSA SUCCEDE AD ABETONE
Anche nel mese di marzo prosegue l’intenso programma di eventi legati al mondo della neve ad Abetone. Il cuore pulsante, come sempre, è Piazza delle Piramidi, il quartier generale l’arrivo dell’Ovovia e delle piste “Zeno Colò” per le gare più importanti. Nel mese che sta per arrivare, dall’8 al 10, torna il Trofeo Renault Selection con le prove Fis femminili, dal 10 al 13 le finali del Campionato Toscananeve e dal 18 al 20 il 15° Trofeo Città di Firenze, finale di Coppa Italia master. Aprile infine, dal 2 al 6, sarà all’insegna del Pinocchio sugli Sci, preceduto dal 6° Memorial dedicato a Fabio Danti. La stagione si chiuderà il 23, 24 e 25 con la Festa Master. Ovviamente ogni giorno rimane il consueto “assalto” alle piste da parte di turisti, più o meno occasionali, che popolano la località sciistica più importante dell’Appennino.
Lì la neve tornerà a lasciare posto all’erba ed al sapore primaverile-estivo della montagna andando così ad aprire una nuova stagione sulla Montagna Pistoiese.
COSA SUCCEDE A DOGANACCIA
Un po’ più difficoltosa da raggiungere, ma ugualmente affascinante. Con meno “lustrini” della più rinomata Abetone ma comunque pronta ad ospitare turisti pronti alla sciata domenicale ma non solo. Questo rappresenta Doganaccia, sopra Cutigliano. Raggiungibile sia in auto che in funicolare proprio dal centro montano, le attrazioni sono diverse e disparate: dal campo scuola per i bimbi alle piste più impegnative (circa 10 km di discese) passando per la scivolata con i gommoni sulla neve e, novità degli ultimi tempi, la possibilità di sciare in notturna.
Questo consente di avere un tipo di sciatore diverso a Doganaccia, che magari arriva nel pomeriggio e poi si ferma nei rifugi dove l’attività ferve sempre in maniera importante.