La cultura non è professione per pochi: è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo. (Elio Vittorini)Comprendere i mutamenti della geografia economica e politica di un comprensorio è un’impresa seria, che implica una profonda conoscenza della storia passata e recente, e un’obiettività che, unita al distacco, possa lasciare spazio ad una lettura onesta del territorio stesso.
In Mille anni di storia milioni di piccole storie si sono susseguite nella provincia di Pistoia: dominazioni differenti, grandi e piccoli pellegrinaggi, invasioni, trascuratezze ed incredibili fortune. Tradizioni che avrebbero dovuto essere millenarie sono state solo decennali, e piccoli dettagli sono adesso traccia vibrante del millennio scorso.
Il turismo italiano, se non già Europeo, è nato ai Bagni di Montecatini, i cui dintorni furono ben presto benedetti dal lavorio delle forniture, delle assunzioni stagionali, della ricchezza suddivisa per tutto il territorio: penso a Puccini che si affaccia dal colle di Uzzano, o Verdi che si incarica personalmente di recuperare un po’ di quei fagiolini di Sorana, tanto buoni; al biscottificio del Borgo, con il biscotto della Salute da mangiare dopo le acque, e alle gite dei nonni con i bambini al magico Parco di Pinocchio.
Una storia recentissima, intorno ai 200 anni, quella dei Bagni di Montecatini come destinazione turistica, una parabola in assestamento, che fa i conti con mutamenti epocali del gusto turistico prevalente. Mutamenti sempre più repentini: concetto impensato fino a qualche decennio fa, quello di visitare e apprezzare edifici non già per la loro funzione, ma per il loro valore artistico.
Ed è in questo passaggio che la “cultura” diviene nello stesso momento un’attrattiva per chi ne vuole possedere un po’ di più, e il motore che spinge a volerne conquistare ancora. La Cultura è benzina e motore, è petrolio e patrimonio: c’è chi si affretta a trasformare il proprio patrimonio in petrolio, come Pistoia, e chi deve trovare il modo di trasformare il proprio petrolio in patrimonio, come Montecatini Terme. Due sfide enormi. Convertire il nostro Oro blu, le nostre acque, il nostro petrolio in un nuovo patrimonio è una sfida che Montecatini per ora ha colto solo in parte, e sulla quale deve recuperare terreno. Convertire il proprio patrimonio in crescita è una sfida che si pone adesso Pistoia, con lo straordinario traguardo della nomina a Capitale della Cultura per il 2017 dello scorso Gennaio, cui ora deve seguire un importante piano di divulgazione nazionale e internazionale, che la proietti, al tempo di questo “gusto”, nell’olimpo del turismo mondiale, come merita.
Quanto siamo fortunati.
Alessandra De Paola
Assessore al Turismo Comune di Montecatini Terme