Bonsai letteralmente significa “albero coltivato in vaso con arte”. Per poter dire di averne uno, è necessario coltivare per anni un albero in un vaso applicando le tecniche necessarie e tipiche di questa arte. Il bonsai nasce in Cina con il nome di “penjing” ma sarà solo nel 700 che verrà a contatto con il Giappone, e da qui si diffonderà in tutto il mondo. In Europa arriva ad inizio del 1900 destando la curiosità di tutti. Ad oggi in tutto il mondo, e anche in Italia, si pratica il bonsai.
In ogni città è infatti possibile trovare associazioni e appassionati che si dedicano a questo mondo.
Sfatiamo subito un mito: il bonsai non è una pianta che soffre; o almeno non più di qualunque altra pianta in vaso. Così come ogni albero vive grazie a un apparato radicale proporzionato alla chioma, allo stesso modo un bonsai ha nel suo vaso una quantità di radici altrettanto proporzionate. Quindi il bonsai non resta piccolo perché soffre né tanto meno perché vengono utilizzate sostanze chimiche o “nanizzanti”. Il bonsai è così solo perché vengono applicate alcune precise tecniche di coltivazione.
Francesco Santini è uno dei massimi esperti italiani di bonsai
Le due più importanti sono la potatura e la modellatura. Con la prima è possibile, non solo scegliere i rami più belli ma soprattutto è attraverso questa operazione che facciamo rimanere piccolo il nostro albero. L’altra tecnica fondamentale è la filatura, ovvero l’avvolgimento dei rami con del filo di alluminio o rame, attraverso la quale si educano i rami a crescere in una direzione piuttosto che in un’altra.
Queste due tecniche sono quindi il mezzo a cui facciamo ricorso per dare la forma e mantenere contenute le dimensioni dell’albero; le due tecniche con cui si creano e si mantengono i bonsai.
Tutto questo potrebbe sembrare strano ma la stessa cosa (potatura e legatura) viene fatta in agricoltura, per esempio sulla vite, dove le piante vengono non solo potate ma anche legate e fatte crescere in certe direzioni. Cambia solo l’obiettivo: in agricoltura le tecniche di coltivazione vengono eseguite per avere un raccolto mentre nel bonsai tali tecniche vengono utilizzare per scopi puramente estetici. Nel bonsai infatti, l’obiettivo è quello di ricreare non solo la forma ma anche il fascino di un vecchio albero in natura.
Se potatura e modellatura sono i modi per formare un bonsai, non dobbiamo mai dimenticarci che abbiamo a che fare con un essere vivente. Per questo motivo sono necessarie cure che ne assicurino salute e longevità.
Fabrizio Tesi all’interno di una delle serre di Franchi Bonsai a Pescia
Una delle cose più importanti per assicurare una sana crescita della pianta è l’annaffiatura: è necessario bagnare il terreno solo quando questo risulta quasi asciutto. È un errore molto comune facilmente evitabile con un po’ di attenzione.
Anche la concimazione riveste un’importanza non trascurabile nella corretta crescita di un bonsai. La loro piccola dimensione non deve far pensare a un limitato ricorso ai fertilizzanti. Tutt’altro! Un corretto apporto di sostanze nutritive è quello che permette ai nostri bonsai di essere così belli e longevi.
Mantenere un bonsai non è difficile, basta non considerarlo un semplice oggetto di arredamento. Se alle piante diamo luce, acqua e concime non ci saranno problemi nel mantenerlo. Tuttavia, se ci ostiniamo a tenerlo in casa, magari sopra la televisione perché “lì ci sta bene”, troveremo qualche difficoltà. Infatti non dobbiamo mai dimenticare che si tratta di un albero e come tale che nasce e cresce all’aperto.
Ripararlo in casa è possibile solo per periodi brevi.
Avere un bonsai non significa solamente avere una “piantina” carina e preziosa, bensì un essere vivente in grado di farci vivere il tempo in modo differente: non più con l’innaturale tic tac dei nostri orologi, ma invece con il semplice susseguirsi delle stagioni.
un meraviglioso esemplare di bonsai che evidenzia come questo tipo di coltivazione sia davvero una forma d’arte
Vedere ogni anno la crescita delle nuove foglioline non solo ci dirà che è arrivata la primavera ma ci farà vivere la stagione con occhi diversi da prima. Ecco che il bonsai diventa testimone di questo tempo che passa. Nel bonsai non esiste la fretta perché non ne serve! E se ne avessimo, poco importa! La prossima primavera arriverà solo tra un anno.
Ed è con questo nuovo animo che ci prendiamo cura amorevolmente del nostro albero. Grazie alle nostre cure diventerà sempre più bello! Ma alla fine non sarà il solo a cambiare.
Con lui impareremo ad osservare ancora di più la natura, ad ascoltarla e infine ad amarla. Grazie al bonsai diventeremo persone migliori.
Personalmente non vorrei un giorno senza di loro!
Ho conosciuto questo mondo in miniatura a metà degli anni 80, grazie a mio padre Renzo Santini.
Ricordo benissimo quando mio padre mi portava da Franchi ad ammirare quelle meraviglie e magari riportare a casa un piccolo gioiello in vaso.
Ricordo il mio sguardo rapito dai rami e dalle foglie di questi alberi in miniatura che anche oggi rivedo in molte persone.
Era un periodo dove le informazioni sul bonsai erano estremamente limitate. Pochi erano i libri in circolazione e anche trovare un altro appassionato non era così facile. Non c’erano riviste e tanto meno internet con la sua valanga di informazioni. In quello stesso periodo la Franchi Bonsai era già un punto di riferimento per tutti i bonsaisti italiani e un luogo dove poter ammirare quelle strane e misteriose creature in vaso.
Francesco Santini al lavoro su uno dei tanti meravigliosi esemplari della collezione privata Franchi
La lungimiranza di Costantino Franchi fu di capire che oltre a importare i bonsai dall’estremo oriente era possibile crearli direttamente in Italia, con le essenze italiane come l’olivo, la quercia, il melo e tantissime altre specie. Ben presto l’azienda è diventata leader europeo nel settore, non solo con la produzione e commercializzazione del bonsai, ma anche attraverso la creazione di una rivista, di un museo e l’organizzazione di importanti eventi a cui partecipavano importanti maestri giapponesi.
Un’azienda che non si è limitata quindi a produrre ma anche a diffondere in modo importante il bonsai, fino ai giorni nostri anche grazie alla più recente guida della figlia Nara Franchi.
Adesso, alla guida di questa storica azienda è subentrata una realtà importante come Giorgio Tesi Group, azienda vivaistica leader in Europa per produzione di piante ornamentali, dimensioni e superficie coltivata, con sede a Pistoia e 4 filiali situate a Grosseto, Orbetello (Gr), Piadena (Cr) e San Benedetto del Tronto (AP) dove produce tutte le specie e le varietà di piante richieste dal mercato italiano, europeo ed extra europeo che poi esporta in più di 60 paesi del Mondo.
Una grande azienda che grazie al forte e indissolubile legame con il territorio, l’esperienza nel settore, la voglia di rilanciare e valorizzare un brand che rappresenta un’eccellenza assoluta a livello nazionale e internazionale si è messa immediatamente al lavoro con impegno sviluppando nuove strategie commerciali, rafforzando il progetto imprenditoriale di produzione e diffusione di questa arte vivente con l’ambizioso obiettivo di continare ad essere “produttori di arte”.