L’attore Sergio Rubini sul palco di Monsummano con “Sud”, uno spettacolo dalla destinazione incerta.
Si chiude la stagione invernale del Teatro Montand di Monsummano sotto l’egida di Comune e Associazione Teatrale Pistoiese. Lo spettacolo conclusivo è per sabato 12 marzo alle ore 21 quando toccherà ad uno degli attori di punta dello spettacolo italiano come Sergio Rubini far calare il sipario su questa stagione. Sul palco ci sarà lo spettacolo “Sud”, unica data in Toscana.
Ad accompagnare le letture e intervallare i momenti dialogici a quelli recitati, le musiche originali eseguite dal vivo dal maestro Michele Fazio al piano, Marco Loddo al contrabbasso e Armando Sciommeri alla batteria, che renderanno vivo e attuale ogni verso.
Con questo nuovo spettacolo Rubini darà la sensazione a chi assisterà allo spettacolo di non trovarsi in un teatro ma nello scompartimento di un treno, magari nemmeno troppo veloce, di qualche tempo fa. Un treno decisamente spericolato perché a guidarlo è un attore ma anche un regista: un tizio magrino, il profilo puntuto, Sergio Rubini. Già altre volte in passato, ma solo sul grande schermo, Rubini si è cimentato in racconti di treni, binari, piccole stazioni di posti sperduti. Il capotreno ci dice che il motivo del viaggio a cui stiamo partecipando è il SUD ma nemmeno lui sa dove arriveremo. Al Sud? È probabile ma potrebbe anche andare diversamente. La destinazione insomma è incerta. E incerto è l’andamento del treno.
“Noi siamo in un momento storico – ha spiegato Sergio Rubini – in cui bisogna tornare ad osservare gli anni Settanta, quando ancora non avevamo incontrato i rovinosi anni Ottanta. Erano anni di passioni, erano anni in cui si dava molta importanza ai giovani e dalla gioventù ci si aspettava i cambiamenti. Questi pensieri si sono guastati negli anni Ottanta, facendo nascere le delusioni, nelle quali si radica la crisi che stiamo vivendo in questi giorni. Quindi ricominciamo dagli anni Settanta e questo spettacolo è una maniera per ricordarli”.
Suddiviso in tre parti, il recital racconta le vicende di Matteo, un ragazzo che oggi avrebbe l’età di un “nonno di tutti noi”, narra la storia di Eduardo, immerso in un Sud che riesce a tirarsi su e che anche sulla miseria riesce a costruire la propria dignità e cultura, che viene divulgata nel mondo e riprende, infine, stralci del libro di De Amicis.
INFO UTILI
Prevendite presso Teatro Yves Montand 0572 954474 venerdì e sabato 16.30/19.30 ed il sabato anche dalle 20.30
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