Una gremita Sala di Lettura della Biblioteca Fabroniana ha accolto giovedì 3 dicembre la presentazione del dipinto “Albero genealogico della famiglia Fabroni”.
Nella bellissima Sala, dominata dalla statua del Cardinale Agostino Fabroni, il cui padre Niccolò commissionò l’opera nella seconda metà del Secolo XVII, la storia del pregevole dipinto è stata illustrata dalla responsabile della Biblioteca, Anna Agostini, alla presenza del Vescovo di Pistoia e di Giuliano Gori.
Un quadro inedito, utile strumento di lettura della storia di questa famiglia, artefice, come ha ricordato il Vescovo, di un luminoso e costante rapporto fra Pistoia e la Roma del XVII Secolo, grazie soprattutto al Cardinale Agostino, che fu anche committente della cappella gentilizia della Villa di Celle, dalle cui stanze è riemersa, quasi per caso, la preziosa opera, che torna oggi all’antico splendore grazie ad un recente restauro.
Il dipinto ripercorre la storia della casata, dal fondatore Mainetto da Buonfort, capitano al seguito di Carlo Magno, attraverso l’impegno civile, politico ed ecclesiale che ha reso i Fabroni protagonisti della vita cittadina fino dal 1335, come testimoniato dai numerosi cappelli dei Gonfalonieri raffigurati sul quadro e dal cappello Cardinalizio, aggiunto successivamente in onore di Agostino.
Foto: il dipinto nella sua interezza e un dettaglio (Chiara Innocenti)
Una storia lunga secoli, che si è conclusa con la nascita di quattro figlie femmine da Carlo Fabroni.
Chi lo desidera, potrà approfondire la storia della famiglia e della residenza di Celle nell’opera di Anna Agostini “I Fabroni a Celle. Dall’albero genealogico alla cappella gentilizia” in “Un gioiello carico di storia. La cappella gentilizia di Celle”, edito da Gli Ori.
Il dipinto, che con le sue imponenti dimensioni (185×246 cm) troneggia nella Sala interna della biblioteca, sarà esposto fino al 30 aprile 2016.
E, fra qualche mese –questa è un’anteprima- la Biblioteca Fabroniana inizierà a scrivere una nuova pagina della sua storia, con l’apertura di un sito internet. Una pagina che sicuramente Agostino Fabroni, così affezionato alla sua Biblioteca, avrebbe apprezzato.
Chiara Innocenti