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Un artigiano pistoiese nei luoghi del Centro Mondiale Bahá’í

la porta in legno massiccio realizzata da Saiello Saielli per il mausoleo che custodisce la tomba di Bahá’u’lláh.

A circa un’ora di distanza in auto da Haifa si possono raggiungere i giardini a Bahjí, nell’immediato circondario di ‘Akká (San Giovanni d’Acri), con al centro la Magione, dove nel 1892 morì Bahá’u’lláh, e, al suo fianco, la Tomba. Da allora il sito è stato abbellito con splendidi giardini intersecati da un percorso rotondo per la circumambulazione dei fedeli attorno alla Tomba. La Magione ha anche un giardino interno alberato, è attorniata da un’area con alberi pregiati, aiuole e percorsi su ciottoli di residui di mattoni dal caratteristico colore rosso; è uno spazio immerso nel silenzio, rotto soltanto dal fruscio del vento e dal canto degli uccelli.
Dopo la morte di Bahá’u’lláh, dal 1892 al 1921 la guida della fede fu nelle mani del Figlio, ‘Abdu’l- Bahá, e dal 1921 al 1957 di Shoghi Effendi, nominato Custode della Fede e pronipote di Bahá’u’lláh.
Fu Shoghi Effendi a pianificare la realizzazione di tutto il complesso di edifici, il Mausoleo del Báb ed i giardini del Centro, nonché l’area attorno alla Tomba di Bahá’u’lláh a Bahjí e le altre aree importanti dal punto di vista storico della fede.
Scelse lo stile neoclassico per gli edifici amministrativi.
Probabilmente molti pistoiesi non sanno che la nostra città ha un legame con la Terra Santa ed in particolare con il Centro Mondiale della fede Bahá’í. Nel libro “Shoghi Effendi. Ricordi” di Ugo Giachery, pubblicato a Oxford nel 1977, si legge: «Dopo un’accurata ricerca nel campo degli architetti e degli artisti, trovammo un abile falegname e mobiliere di nome Saiello Saielli che, da diligente e capace artigiano, rispose pienamente alle attese di Shoghi Effendi». Nello stesso volume troviamo anche questa ulteriore riflessione: «Pistoia è da secoli famosa per l’abilità dei suoi artigiani nei lavori in legno e nelle decorazioni in bronzo: si decise quindi di cercare qui la fonderia e l’impresa adatte ad eseguire un elemento così importante per l’erezione degli Archivi, e dopo le ricerche e consultazioni la scelta cadde sulla ditta di Renzo Michelucci per la parte metallica e su quella di Saiello Saielli per il lavoro di falegnameria».
Le due citazioni sopra riportate del libro “Shoghi Effendi” fanno onore all’esperienza ed alla professionalità di ditte e artigiani pistoiesi.
Saiello Saielli di Pistoia è l’autore del cuore ligneo della porta in bronzo della Tomba di Bahá’u’lláhe della balaustra degli Archivi Internazionali Bahá’í.

                                              particolare della porta del Mausoleo

Il luogo collegato ai nomi e all’arte artigiana delle Fonderie Michelucci e di Saiello Saielli è uno dei due centri fondamentali per la fede Bahá’í a livello mondiale. L’altro si trova ad Haifa, sempre in Israele.
Sulle pendici del Monte Carmelo si estendono infatti in tutta la loro magnificenza giardini e terrazze al di sopra ed al di sotto del Mausoleo del Báb, dove riposano le spoglie del primogenito dell’Araldo Precursore della fede Bahá’í. Tali giardini e terrazze sulla “Montagna di Dio” sono una delle maggiori attrazioni turistiche di Haifa.
Le terrazze con i relativi giardini, così bene integrate, sono state disegnate da Fariborz Sahba, architetto di origine iraniana, che iniziò la progettazione nel 1987, su incarico della Casa Universale di Giustizia, l’Istituzione Suprema della fede Bahá’í che ha la sede proprio qui. Il complesso dell’area, con la scalinata, le terrazze ed il completamento degli edifici amministrativi fu inaugurato la sera del 22 maggio 2001. Disegnate a forma di nove cerchi concentrici, le Terrazze sembrano irradiarsi dal Mausoleo verso l’esterno e tutte le loro linee e curve dirigono l’attenzione verso l’edificio che si trova al centro. Armonia, simmetria e ordine sono gli importanti fattori estetici dai quali i giardini prendono la loro forma, come dalle parole di ‘Abdu’l-Bahá: «è naturale per il cuore e lo spirito trovare piacere e diletto in tutte le cose che mostrano simmetria, armonia e perfezione». L’intera area con le 18 terrazze ed i relativi giardini si estende per circa 200.000 m2.

I Giardini Monumentali, collocati sotto la sede della Casa Universale di Giustizia, custodiscono le tombe di alcuni membri della famiglia di Bahá’u’lláh

Lungo tutto il percorso delle Terrazze viene mantenuto un senso di continuità ed il rumore della città è attutito dal gentile suono dell’acqua che fluisce in canaletti laterali lungo le scalinate e in una serie di fontane. La pietra Sajur e Jatt usata per le Terrazze, è stata scelta per richiamare alla memoria l’autentico retaggio architettonico della Terra Santa.
Proviene da una cava israeliana ed è stata lavorata a Nazareth. Le balaustre e alcune fontane sono state scolpite in Italia. Gli squisiti particolari, cesellati a mano, e i vari disegni formati dalle pietre della pavimentazione nel centro di ogni Terrazza, aggiungono un tocco particolare in mezzo all’armonioso progetto globale. Anche il piazzale di accesso alle Terrazze della Ben Gurion Avenue è singolare, con le sue cascate in marmo, i canaletti per l’acqua e una fontana, unica nel suo genere a forma di stella, situata al centro di 16 silenziosi e cristallini specchi d’acqua, a forma di diamante, che creano due livelli di superfici scintillanti.
Le Terrazze non sono ricche solo di bellezza, ma anche di significati simbolici. Le 19 Terrazze rappresentano il Báb e i Suoi primi diciotto discepoli.
La diffusa illuminazione delle Terrazze e del Mausoleo stesso contrasta drammaticamente con il trattamento che il Báb dovette subire quando fu imprigionato in una remota fortezza nel nord della Persia, dove Gli veniva negata anche una semplice candela per poter vedere di notte. Anche parte della flora sulle Terrazze è profondamente simbolica per i Bahá’í. Sulla Nona Terrazza, proprio sotto il Mausoleo, crescono due giovani aranci nati dai semi di un albero che si trovava nel cortile della casa del Báb a Shiraz in Iran, prima che fosse distrutta dalle autorità rivoluzionarie di quel paese.
Nel progettare giardini che mettessero in evidenza la bellezza del Mausoleo, trasmettessero la ricchezza della sua storia e simbolizzassero le sue essenziali verità spirituali, l’architetto ha posto anche particolare attenzione all’ecologia dell’area.
Ogni Terrazza ha tre zone di giardino. La zona centrale è di stile classico, con prati erbosi di zoysia, aiuole di fiori annuali, siepi di santolina e duranta, nonché cespugli ed alberi accuratamente potati. La zona laterale è più informale con alberi da fiore e cespugli perenni, tipici del Medio Oriente e comprende piante resistenti alla siccità che necessitano di poca manutenzione, quali oleandri, rosmarino, lantana, olivo, jacaranda e plumeria.
Fiori selvatici e piante da bulbi fioriscono in profusione da dicembre ad aprile, mentre gli alberi da fiore e gli arbusti risaltano durante la primavera e l’estate.
La terza zona è stata lasciata libera di svilupparsi in bosco naturale e serve da rifugio agli animali selvatici. Animali tipici della zona quali manguste, ricci, tartarughe terrestri e rettili sono ritornati in questi rifugi naturali, creati appositamente al bordo delle Terrazze. Là hanno trovato rifugio anche uccelli tipici dell’area, quali martin pescatori, corvi, passeri palestinesi, fringuelli, quaglie, upupe, falchi, gufi, tortore, usignoli e ghiandaie.
I Giardini Monumentali, collocati sotto la sede della Casa Universale di Giustizia, custodiscono le tombe di alcuni membri della famiglia di Bahá’u’lláh, il Fondatore della fede Bahá’í. Nel 2008  questi giardini e quelli di ‘Akká sono stati riconosciuti patrimonio mondiale dell’UNESCO. La loro storia e il loro significato, insieme alle vicende di Saiello Saielli, ci sembra che siano importanti da conoscere anche a Pistoia, patria del falegname e città del verde e delle piante.

Testo Marco Bresci

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