Qual è il rapporto tra il territorio e i suoi abitanti, tra natura, cultura e il futuro del pianeta? Quali le narrazioni che possono aiutarci a comprendere le trasformazioni del paesaggio e l’impatto che hanno sulle nostre vite?
Visioni sul territorio è un progetto che nasce dalla sinergia tra Studio Marangoni, scuola di fotografia di Firenze, e Giorgio Tesi Group e si inserisce coerentemente in un lavoro di ricerca che vede lo studio del rapporto uomo/natura tra i temi centrali di indagine, con l’obiettivo di creare un ricerca che sia testimonianza del paesaggio e dei territori nonché delle dinamiche sociali e culturali che li abitano.
Il progetto è stato guidato da Chiara Ruberti, docente e curatrice, e ha visto il coinvolgimento di 12 giovan* fotografi e fotografe italian* selezionat* da una open call. L’obiettivo era attivare un percorso creativo di confronto e ricerca con il quale valorizzare l’importanza di uno sguardo collettivo, capace di rappresentare una testimonianza di appartenenza e di identità.
Archivio/documento, naturale/artificiale, memoria/futuro, controllo/possibilità, visione/indagine. Questi alcuni degli elementi ricorrenti nelle diverse ricerche che, con approcci autoriali spesso multidisciplinari, invitano innanzitutto l’osservatore a riconsiderare ciò che vede nelle immagini, così come nel paesaggio quotidiano che lo circonda. La fotografia si fa allora strumento indispensabile per svelare gli inaspettati cortocircuiti del reale e dell’immaginario. Il risultato è una geografia inedita che, a partire dalla sensibilità e dalla visione di ogni autore ed autrice, interseca livelli di lettura e di interpretazione diversi.
Le questioni legate alla sostenibilità e alle conseguenze delle trasformazioni agite dall’uomo sul paesaggio sono al centro del lavoro di Elsa Pizzuto, Leonardo Bocci e Marco Lumini; Barbara Leolini, Claudia Mann e Matteo Orani hanno indagato la memoria dei luoghi, dove si intrecciano le tracce del passato con le possibili storie del presente; una cartografia personale e visionaria è, invece, quella che hanno costruito Gabriele Fossi, Marco Farmalli e Francesca Renzi.
Paesaggi come testi, dunque – citando Serenella Iovino – perché “attraverso di essi possiamo leggere le storie di relazioni sociali e rapporti di potere, equilibri e squilibri biologici, il concreto prendere forma di spazi, territori, vita umana e non umana”.
I nove lavori selezionati saranno presentati a due festival importanti: a Un altro Parco in città, il 14 Settembre alle ore 20 a Pistoia e a Photolux a Lucca.