Durante i viaggi sui treni storici sulla Ferrovia Porrettana organizzati da Porrettana Express è possibile andare alla scoperta delle due importanti strutture presenti alla stazione di Valdibrana, una delle quali è stata recentemente recuperata grazie al lavoro della Fondazione FS Italiane.
Nel 1864 al momento dell’apertura della Ferrovia Porrettana le stazioni sul versante pistoiese erano solo due: Piteccio e Pracchia, che costituiva la stazione di valico. Nei primi anni ’80 a causa dell’ampliamento del traffico ferroviario si resero necessari alcuni importanti interventi sulla linea per abbreviare le tratte a binario unico, agevolare gli incroci e rendere la ferrovia più sicura e funzionale e così nel 1882 fu aperta all’esercizio la stazione di Corbezzi e nel 1883 quella di Vaioni, oggi Valdibrana, con i relativi nuovi binari di servizio. Infine nel 1934 fu inaugurata la stazione di San Mommè e nel 1960 la fermata di Castagno.
In particolare le stazioni di Vaioni, Piteccio e Corbezzi furono dotate di binari di salvamento, lanciamento e ricovero, tuttora esistenti ma smantellati. A Vaioni fu realizzato l’edificio della stazione e alcuni nuovi binari collegati con quello di linea.
Sul lato di Bologna fu costruito un binario di ricovero di 523 m mentre sul lato di Pistoia furono costruite due imponenti strutture di sicurezza. Un binario di lanciamento di 279 m posto su una rampa completamente in rilevato sostenuta da otto grandi archi in pietra e mattoni. Un binario di ricovero e salvamento di oltre 547 m posto sul terreno e che terminava con una rampa sostenuta da due archi in pietra e mattoni.
I binari erano completati da tre gallerie idrauliche in pietra per la raccolta e canalizzazione delle acque meteoriche e di falda e destinate a evitare danni alla linea.
Attualmente i binari sono in buono stato di conservazione, ma solo quello di lanciamento è stato ripulito dalla vegetazione infestante mentre l’altro è ancora invaso da alberi e arbusti e conserva ancora i binari. Dalla loro sommità si gode una visione panoramica delle colline circostanti e della città di Pistoia.I due binari costituiscono un prezioso e raro esempio di ingegneria ferroviaria dell’Ottocento e un valido esempio del patrimonio archeologico industriale della Ferrovia Porrettana da conservare, valorizzare e studiare.
Testo a cura del Prof. Andrea Ottanelli – Foto di Lorenzo Marianeschi