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Disegni d’acqua

Com’era Pistoia 2 milioni d’anni fa e come le acque e l’ingegno umano profuso per la loro gestione abbiano formato e trasformato la città e l’intera pianura circostante fino ai giorni nostri: un affascinante viaggio nel tempo reso possibile dal progetto “Disegni d’Acqua” che ha portato all’allestimento di una mostra itinerante, attraverso pannelli descrittivi, cartografie e fotografie, cui si aggiungono innovative ricostruzioni multimediali realizzate con le più avanzate tecniche di virtual landscaping. Il progetto si è concentrato sul ruolo dell’acqua nelle trasformazioni, naturale o antropiche, del territorio nel lunghissimo arco temporale compreso tra il Pliocene e l’Età Contemporanea lasciando tracce ancor oggi visibili nel paesaggio pistoiese. Lo studio, fin dove cronologicamente possibile, è stato realizzato secondo l’approccio della ricerca storico geografica o altrimenti facendo affidamento su una serie di studi e modellizzazioni di taglio geologico e archeologico e sull’uso di documenti storici come mappe, disegni, pitture e documenti vari disponibili, in particolare, dopo il diciottesimo secolo.

ricostruzione 3D della città di Pistoia nel periodo della costruzione delle nuove mura

La scelta finale è stata di suddividere la linea del tempo in sei periodi ponendo l’accento su alcuni degli eventi, o degli interventi, che hanno in qualche modo segnato l’avvio di una nuova fase, lasciando segni profondi nel paesaggio. A ogni segmento temporale corrisponde una sorta di “isola”, uno spazio espositivo chiaramente identificabile e strutturato in modo da raccontare una storia, facendo ricorso a strumenti narrativi diversi che trovano sintesi e conclusione in una grafica che è appunto un “disegno d’acqua” e in un video che ricostruisce in maniera virtuale il paesaggio storico. Il primo video, copre il periodo dalla fine del Pliocene superiore fino al Pleistocene superiore durante il quale la pianura subisce importante trasformazioni: viene prima occupata da un fiume chiamato Paleo Nievole per poi evolversi verso un lago pleistocenico e ancora, nel pleistocene superiore, assomigliare alla pianura che conosciamo ad eccezione di altre zone palustri di diversa entità ed estensione. La seconda ricostruzione parte dal Paleolitico e la presenza di piccoli insediamenti legati all’attività venatoria, distribuiti sui terrazzi fluviali di bassa quota, nelle aree del Monteferrato e del versante occidentale del Montalbano, fino all’arrivo di una nuova popolazione, i Liguri, nella metà del III sec. a.C. La romanizzazione del territorio pistoiese, illustrata la sezione successiva, viene avviata nel corso del II sec. a.C. con lo sviluppo di una solida rete viaria, tra cui in particolare la via Cassia, su un percorso già attivo in periodo etrusco e ancora oggi chiaramente riconoscibile; il territorio si trasforma con il noto sistema di suddivisione agraria della “centuriazione”. Ai primi insediamenti romani, tra il II e il I sec. a.C., Pistoia non è ancora una città vera e propria e bisogna aspettare l’età imperiale (nel I sec. d.C.) per vedere la struttura di una città caratterizzata da chiari indicatori di tipo urbanistico.

ricostruzioni multimediali in 3D relative alla piana pistoiese

La quarta “isola temporale riguarda l’epoca medievale durante la quale la città cambia forma in modo significativo, aumentando la sua superficie con la costruzione di nuove mura a partire dagli anni ’80 del XII sec. In quest’epoca fiumi come la Bure, la Brana o la Stella vengono deviati per lottare contro gli allagamenti mentre altri come l’Ombroncello cambiano funzione passando da fosso antemurale a canale urbano. L’età moderna, quinto periodo del progetto, è caratterizzata da numerosi interventi di regimazione e sistemazione dei corsi d’acqua in una lotta decisa contro i sempre più evidenti problemi di natura idraulica. Tra il 1627 ed il 1628 vengono adeguati e allargati gli alvei di Ombrone, Stella, Calice e Brana, con conseguente trasformazione di diversi ponti come Ponte Lungo, di Bonelle, della Pergola e del Castellare. E’ questo il periodo di massima espansione del sistema delle gore funzionale all’approvvigionamento idrico e all’alimentazione di molti opifici per la produzione di tessuti di lana e seta, la concia delle pelli e la trasformazione del ferro.

ricostruzione 3D della via Cassia e della centuriazione romana in località Seiarcole, Pistoia

Nella sesta e ultima scansione temporale della ricerca, dedicata all’età contemporanea, si evidenzia come ancora all’inizio nel XX sec., la pianura pistoiese sia composta da coltivazioni e da numerose ville signorili, testimonianze di una vocazione ancora principalmente agricola. È con l’inizio del ‘900, contestualmente alla rapida crescita del vivaismo, che la pianura conosce un forte sviluppo industriale, urbanistico e demografico che trasformerà, in maniera irreversibile, il paesaggio pistoiese. I problemi idraulici di tale nuovo assetto sono ancora oggi numerosi e necessitano di un’attenta gestione da parte degli enti preposti – tra cui il Consorzio di Bonifica – con l’obiettivo strategico e condiviso di restituire spazi alla dinamica fluviale, grazie ad esempio alla realizzazione delle casse di espansione, opere idrauliche che costituiscono anche occasione per una più generale riqualificazione ambientale e naturalistica.

struttura per la captazione delle acque della gora di Gora sul fiume Ombrone presso Capostrada

Testo  Sandro Matteini                         

Ricostruzioni 3D  Sandro Matteini          Federico Landi – UNIFI

Foto L. Nucci

 

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