NATURART al centro di uno stupendo sabato dedicato al borgo appenninico.
Grazie di cuore: queste sono le prime parole che ci vengono alla mente se pensiamo all’accoglienza riservata a NATURART sabato 31 ottobre all’Orsigna.
Un grazie che va agli abitanti di questa vallata incastonata nell’Appennino Pistoiese, che ci hanno fatto entrare nel loro villaggio con estrema gioia e partecipazione per aver parlato nell’ultimo numero, il diciannovesimo, della storia e delle antiche tradizioni di questo borgo sospeso nel tempo (link).
Luogo magico, la Val d’Orsigna, con il suo trionfo di colori che in autunno si esprimono in tutta la loro maestosa bellezza e che si contrappongono all’asprezza della Valle del Reno. Tonalità calde, che comunicano al visitatore un senso di nostalgica familiarità, di luogo in cui le cose sembrano tornare al loro posto, l’anima pacificarsi con se stessa e con le brutture di questo mondo.
Foto: Giovanni Capecchi e Carlo Fagnoni durante la presentazione
Quello a cui abbiamo assistito e preso parte come redazione lo scorso sabato è stato proprio questo, una festa della vallata che ha celebrato con calore la rivista e il suo farsi ambasciatrice e promotrice della bellezza dell’Orsigna dentro e fuori i confini nazionali.
La gratitudine della gente del paesino montano si è manifestata nel numero dei presenti all’evento: oltre 150 persone, residenti e non del borgo appenninico, che hanno ascoltato con interesse gli interventi di Giovanni Capecchi, direttore di NATURART, Rita Becherucci, autrice dell’articolo sull’Orsigna, Carlo Fagnoni, presidente della Cooperativa Val d’Orsigna, oltre che del consigliere regionale Massimo Baldi e dell’Assessore con delega alla politiche per la collina e la montagna del Comune di Pistoia Mario Tuci.
Certo NATURART non è stato l’unico protagonista della giornata, che ha visto festeggiare anche il restauro della chiesa parrocchiale dove si è svolto l’evento. Per l’occasione la pieve si è abbellita con l’esposizione di paramenti scari, oggetti da lavoro, quadri di pittori locali, prodotti del territorio, in un trionfo di ricordi e saperi che hanno contribuito oggi come in passato a dare all’Orsigna tutto il suo fascino.
Foto: Castagne dell’Orsigna e panorama
Quel fascino e quella pace che fu il primo e l’ultimo amore dell’immenso Tiziano Terzani, che in questa borgata trovò il senso di una vita colma e ricca di esperienze.
Il pranzo è stato un nuovo momenti di convivialità e riscoperta: la redazione di NATURART è stata ospite del Molino di Berto, dove il menù a base di castagne ha introdotto l’altro argomento della giornata, ovvero il delicato frutto simbolo dell’autunno e del sostentamento degli abitanti dell’Orsigna.
La visita al metato acceso, infatti, dove per secoli si è consumato il processo di essiccazione delle castagne, è stata l’ultima tappa di una giornata dalle atmosfere arcaiche.
Redazione Discover Pistoia e NATURART