Il segno e la parola, ovvero l’arte e la poesia, un connubio che attraversa il ‘900 per essere parte del tempo moderno, o meglio, del tempo contemporaneo.
Certamente! Il contemporaneo. Il segno sta all’arte come la parola sta alla poesia se usati come atti fondamentali del vivere umano. Temi questi abbinati fin dal 2013 quando nel Salone del Duecento del Palazzo Vecchio di Firenze furono accolte le prose declamate dei canti poetici che inneggiavano alla pace, come essenza del vivere, senza guerre, senza violenze di ogni sorta, in difesa dell’umanità.
Come aveva detto Mario Luzi “ …la poesia si farà amore e ci salverà dalla perdita della capacità di sognare, dallo scempio dell’umano…” tale da diventare denuncia della nostra autodistruzione,
rivalutando il valore della vita, il diritto a vivere.
Ancora una volta, in quel tempo, Flavio Bartolozzi decise di “armare” la sua mano con il di-segno per riscrivere, ridisegnare una pagina di pace contro le armi, la distruzione della guerra sostenuto dagli scritti di Richard Walter Mutt e Ugo Barlozzetti e dalle poesia di autori internazionali che compongono il testo “Il Segno e la Parola Non violenza e Pace tra il Novecento e Contemporaneità”.
Da quel 2013 in Firenze l’evento “Il Segno e la Parola” ha proseguito il suo cammino al Museo Marino Marini di Pistoia con il Patrocinio dell’Arciconfraternita della Misericordia di Pistoia, il
Centro Culturale “Il Tempio” e l’Istituto Storico per la Resistenza e l’Età Contemporanea. Per giungere ad oggi ancora un volta chiamato in causa dagli e-venti di guerra e ancora una volta,
come manifestazione di Arte e Pace in Pistoia.
Mai avrebbe pensato Flavio Bartolozzi di “riarmare”la sua mano, dopo quell’evento del 2013 a Firenze, pensava o sperava che quelle situazioni non si sarebbero ripetute. Invece….
Ancora una volta Flavio Bartolozzi è costretto come artista e operatore per la Pace a sollevare, con i suoi compagni, una protesta per quanto sta accadendo nell’Est europeo. Con le sue opere a
sostenere gli scritti e i temi poetici come suggestioni che diano di che pensare nella normalità di Pistoia dove l’evento avrà luogo; dando fiato alle 32 liriche dei poeti del ‘900 e contemporanei
evidenziate, come nelle edizioni precedenti, dalle opere della serie “Fosse comuni”. Tra queste anche quella esposta al M.A.C.,n ( Museo d’Arte Contemporanea e del ‘900-Monsummano Terme).
Ancora una volta gli autori uniti sul colle dell’Utopia a piantare la bandiera della Pace, come risultato di una rivoluzione che ha ancora bisogno della poesia e dell’arte per costruire il futuro.
Pistoia ed i suoi cittadini ne trarranno spunto per una Educata e Pacifica protesta; tante cose non dovevano accadere nel 2022 ma una nuova guerra e i suoi crimini, proprio no!
“Ogni atto creativo per l’uomo e per la Pace è il vero senso dell’Arte” Fernanda Pivano.
Flavio Bartolozzi e Nazario Scelsi