Le aree destinate alla Terapia Forestale devono possedere una serie di prerequisiti essenziali (specie arboree, esposizione, venti dominanti, accessibilità) a renderle potenzialmente candidabili alla sperimentazione. All’interno di quelle stesse aree è indispensabile selezionare sentieri forestali con poco dislivello e larghezza sufficiente a renderli adatti a tutte le persone senza distinzione di età o di livelli di abilità. Infine per certificare la terapeuticità dell’area forestale individuata e sancirne il collaudo definitivo è necessario rilevare una serie di risposte di salute scientificamente comprovate nelle persone che la frequentano.
Le origini degli studi in Giappone L’essere umano ha vissuto per migliaia di anni nella natura, evolvendosi in equilibrio con essa. Negli ultimi due secoli, a causa dell’urbanizzazione forzata, è stato rotto un rapporto millenario che ha prodotto condizioni di stress e squilibri rilevanti nel nostro organismo.
Da oltre trent’anni il governo giapponese finanzia progetti di ricerca che studiano come fronteggiare queste criticità. Lo Shinrin-yoku (letteralmente “bagno nella foresta”) prevede una profonda immersione nella natura attraverso una metodologia esperienziale che stimoli l’attenzione consapevole della mente, dei cinque sensi e delle sensazioni corporee in relazione al contesto naturale della foresta. La pratica guidata include l’ascolto dei suoni di un bosco, il respirarne i profumi e gli oli essenziali rilasciati dagli alberi (terpeni), l’osservare la luce e le sfumature dei colori, lo stabilire un contatto con le piante e con la terra. Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato come l’applicazione di questo protocollo sia correlato con la diminuzione della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e dei livelli di cortisolo (ormone dello stress).
Allo stesso tempo è stato appurato come la Terapia Forestale permetta di riequilibrare il sistema nervoso autonomo, di migliorare l’umore e di rinforzare il sistema immunitario favorendo la produzione dei linfociti NK (natural killer).
Stazione di Terapia Forestale Pian dei Termini Nel Comune di San Marcello Piteglio (PT), in località Pian dei Termini, la Società Agricola Semplice “Pian dei Termini” gestisce in concessione quindicennale immobili e terreni (15 ha) del demanio regionale. Nel progetto di utilizzazione e valorizzazione del podere Pian dei Termini con il quale l’Azienda si è aggiudicata la vincita del bando si fa espressamente riferimento alla creazione della Stazione di Terapia Forestale; la prima in Toscana e la seconda in Italia. Il Fondatore e Responsabile Scientifico della Stazione di Terapia Forestale è Francesco Riccardo Becheri, Psicologo Psicoterapeuta nonché uno dei due soci della S.a.s. Pian dei Termini. Le aree boscate sono collocate sul versante meridionale dell’Alto Appennino Tosco-Emiliano, a quote comprese tra 900 e circa 1050 m s.l.m. Il territorio dell’Azienda, attraversato da Via Pratorsi, lambisce la Foresta del Teso, e include camminamenti – sentieri e strade forestali – che si sviluppano, con pendenze generalmente moderate, quasi interamente tra impianti forestali misti di castagni (anche monumentali), faggi e abeti di varie specie, in particolare abete di Douglas e abete bianco. Tali sentieri raggiungono facilmente anche i Rifugi CAI “del Montanaro” e “Porta Franca”. Nelle immediate prossimità degli immobili, sede della SAS “Pian dei Termini”, inoltre, ha sede l’Osservatorio astronomico gestito dal Gruppo Astrofili Montagna Pistoiese, visitato ogni anno da migliaia di persone.
Testo Francesco Riccardo Becheri