Ogni fotografia contiene un elemento narrativo.
Un dettaglio, una sfumatura, un volto su cui i nostri occhi si soffermano per ricevere subito l’eco di qualcosa che abbiamo dentro.
Ed è come se, da quel momento, quella immagine ci appartenesse e noi appartenessimo a lei. Come uno specchio da attraversare.
Nel suo lungo cammino dal dagherrotipo alle meraviglie tecnologiche di oggi, la fotografia fissa i momenti della storia di una persona, di una comunità, di un Paese. Accompagna la nostra vita. Ogni mostra fotografica è di per sé un evento, una galleria di racconti, e Pistoia ha accolto un evento unico, senza precedenti, dove i volti, gli sguardi, e i sorrisi di oltre sessanta pistoiesi hanno parlato con l’intensità e la profondità della passione con cui vivono la loro professione, i loro ideali e i loro sogni. La mostra si chiama “Pistorienses”: è stato scelto un nome latino, antico, sia per onorare le origini della città e il suo più remoto significato, che vuole i nostri avi assai abili nell’affilare le lame, che per comprenderli tutti, un nome che è un abbraccio. Di solito una mostra rappresenta un punto di arrivo, un approdo, una conclusione, ma non è così. È un inizio. Non esaurisce il racconto di una città, ma è soltanto la scintilla che lo accende. I visitatori hanno potuto vedere sessanta ritratti in formato gigante (70×100), allestiti tra le Sale Affrescate e i Musei Civici.
Ogni immagine è accompagnata da un breve testo che racconta la persona ritratta. Ma più che alle parole, la narrazione è affidata alla fotografia, scattata ispirandosi ai quadri rinascimentali, come se un filo invisibile avesse attraversato i secoli conservandone la solennità.
Autore degli scatti è Nicolò Begliomini, un artista che da tempo ferma con il suo obiettivo ciò che di più incantevole Pistoia possiede: il Fregio Robbiano, Il Pulpito di Giovanni Pisano in Sant’Andrea, l’Altare Argenteo, attraverso la collana “Avvicinatevi alla bellezza” per Giorgio Tesi Editrice. Nicolò è figlio d’arte.
Il padre è Leonardo, scultore de Le Piastre e primo riferimento per Nicolò, che gli dedica il segno identificativo dei ritratti dei Pistorienses: lo sfondo ocra, perché ocra era lo sfondo del primo autoritratto di Leonardo Begliomini ed è l’imprinting che Nicolò ha ricevuto. Una connessione ricreata. Un impulso che dà forza. Nicolò ricevette la sua prima macchina fotografica quando aveva dieci anni. Fece il ritratto a tutti i Piastresi. “Perché i luoghi hanno i volti delle persone”, ed è così che oggi, le prime e le ultime foto, si uniscono.
Il suo percorso è proseguito alla scuola d’arte, oggi liceo artistico Policarpo Petrocchi, e quindi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, per poi tuffarsi nel marketing a fianco di Pupillo & C che gli ha fornito l’impronta decisiva che oggi fa di lui il responsabile della comunicazione e del marketing della Giorgio Tesi Group. L’ultimo capitolo della sua formazione è stato un master di Fotografia alla Fondazione Marangoni di Firenze: “Una esperienza che mi ha aperto gli ultimi linguaggi”.
Nicolò Begliomini è il fotografo ufficiale della rivista “Bella Italia” e le bellezze della Toscana le ha raccontate lui.
“L’intento della mostra – spiega Nicolò Begliomini – è quello di attrarre un pubblico sempre più distratto dalla leggerezza, dalla superficialità e dalla velocità della comunicazione social, e di creare un meccanismo di relazioni tra i pistoiesi, una sinergia e una consapevolezza di essere una comunità nonostante la loro natura critica e rocciosa, ma che invece è tanto ricca dentro. E l’invito è quello di aprirsi al mondo.”
Le fotografie, per essere precisi, sono oltre 64, ma Nicolò ci dice che la storia continua e che l’evento non si conclude, ma si evolverà per tutto il 2023. I Pistorienses verranno raccontati su Naturart, su Discover Pistoia e su un sito dedicato. Saranno creati eventi per approfondire le loro storie e un primo gruppo lavorerà con le classi quarte e quinte delle scuole superiori pistoiesi, con il progetto di un evento a fine anno, in modo da generare, per tutto il 2023, momenti di valorizzazione dei Pistorienses. Durante la mostra è stato allestito un set fotografico con lo stesso sfondo ocra degli scatti già realizzati e i futuri Pistorienses hanno potuto farsi un selfie oppure essere ritratti da Nicolò che durante la mostra è stato qualche volta presente sul set per continuare questo straordinario racconto.
Testo Lucia Agati